Un rallentamento che preoccupa
La Cina ha registrato una crescita del PIL del 4,6% nel terzo trimestre del 2023, un dato che, seppur migliore delle previsioni degli analisti (4,5%), rappresenta un rallentamento rispetto al 4,7% del trimestre precedente. Questo risultato complica il raggiungimento del target ufficiale del 5% per il 2024, un obiettivo che appare sempre più ambizioso alla luce dell’andamento attuale dell’economia. Il dato del terzo trimestre è il più lento registrato nell’ultimo anno e mezzo, da marzo 2023, e riflette un contesto economico difficile sia a livello internazionale che interno. L’Ufficio nazionale di statistica cinese ha definito l’ambiente esterno come “complicato e severo”, e ha segnalato la presenza di “nuovi problemi di sviluppo economico interno”. Nonostante il rallentamento, l’Ufficio ha comunque affermato che “in generale, l’economia nazionale è stata stabile con un progresso costante nei primi tre trimestri e gli effetti delle politiche hanno continuato a manifestarsi con importanti indicatori che hanno mostrato cambiamenti positivi di recente”.
Le cause del rallentamento
Il rallentamento dell’economia cinese è dovuto a una serie di fattori. La revoca delle rigide restrizioni anti-Covid di fine 2022, seppur un passo importante verso la normalizzazione, ha portato a un crollo della fiducia di imprese e consumatori, con un impatto negativo sulla spesa e gli investimenti. Il settore immobiliare, in particolare, è in grande difficoltà, con un’ondata di insolvenze e un calo degli investimenti. La debolezza del mercato immobiliare ha un impatto significativo sull’economia cinese, considerando il suo ruolo centrale nel sistema finanziario e nel ciclo economico del paese.
Le misure di sostegno e il futuro
Il governo cinese ha cercato di contrastare il rallentamento con una serie di misure di sostegno, tra cui tagli ai tassi di interesse e aiuti ai settori immobiliari e azionari. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti a convincere i mercati. Gli analisti ritengono che siano necessari interventi più incisivi per stimolare la domanda e rilanciare il settore immobiliare. La crescita del PIL nei primi nove mesi del 2023 si è attestata al 4,8%, un dato che mette a rischio il raggiungimento del target ufficiale del 5% per l’intero anno. Il futuro dell’economia cinese dipenderà dalla capacità del governo di affrontare le sfide interne ed esterne, e di mettere in atto politiche efficaci per rilanciare la crescita.
Un’economia in transizione
Il rallentamento dell’economia cinese è un segnale che il paese sta attraversando una fase di transizione. La revoca delle restrizioni anti-Covid ha aperto la strada a una nuova fase di sviluppo, ma il processo di ripresa è più lento del previsto. La Cina si trova ad affrontare una serie di sfide, tra cui la debolezza del mercato immobiliare, la crescente competizione internazionale e le tensioni geopolitiche. Il governo cinese dovrà dimostrare la sua capacità di gestire queste sfide e di guidare l’economia verso una crescita sostenibile.