Cultura aperta a tutti: la posizione della direttrice
La direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Cristina Mazzantini, ha ribadito la sua convinzione che la cultura non abbia confini politici, dichiarando: “Io non credo che la cultura sia di destra o di sinistra. La cultura è libera e di tutti, spero che il museo che è sempre stato al luogo di massima espressione della cultura lo continui ad essere. Quindi benvenuta la destra, la sinistra, benvenuti tutti.”
La Mazzantini ha fatto queste dichiarazioni a margine della presentazione dell’accordo di collaborazione con la Pinacoteca di Brera, in risposta alle polemiche sorte in seguito all’utilizzo del museo per il party del Tempo, edito da Antonio Angelucci.
La direttrice ha sottolineato la sua apertura a eventi di ogni genere, dichiarando: “Come sapete se chiedono di fare una festa si può fare una festa per tutti, sarei felice se qualche altro giornale me lo chiedesse.”
Un luogo di incontro e dibattito culturale
Mazzantini ha anche evidenziato l’importanza della Galleria come luogo di incontro e di dibattito culturale, sottolineando l’ampio ventaglio di eventi ospitati, tra cui presentazioni di libri di esponenti politici di diverse fazioni.
“Ne abbiamo presentati tanti: io ho accolto personalmente il presidente Romano Prodi, ho accolto Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Matteo Renzi e nella prossima settimana avremo Maria Elena Boschi che presenterà il libro di Sabino Cassese. E così – scherza – abbiamo fatto anche un po’ di pubblicità.”
La neutralità politica della cultura?
La posizione della direttrice Mazzantini solleva un importante interrogativo: è possibile e auspicabile che la cultura sia realmente “libera e di tutti”, senza distinzioni politiche? Da un lato, l’apertura a eventi di ogni genere potrebbe favorire il dialogo e l’incontro tra diverse posizioni, contribuendo a creare un ambiente di confronto e di scambio culturale. Dall’altro, c’è il rischio che la neutralità politica della cultura diventi un’arma per legittimare posizioni politiche che potrebbero essere in contrasto con i valori universali della cultura stessa. Il dibattito sulla neutralità politica della cultura è complesso e non ha risposte facili. È importante che le istituzioni culturali siano consapevoli di questo delicato equilibrio e si adoperino per promuovere un’idea di cultura che sia inclusiva e aperta a tutti, ma che allo stesso tempo sia fedele ai suoi valori fondamentali.