Raid israeliano a Beirut
Un raid aereo israeliano ha colpito il sud di Beirut, precisamente nella zona di Haret Hreik, causando un denso fumo nero che si è alzato tra i palazzi. L’attacco è avvenuto poco meno di un’ora dopo l’ordine di evacuazione emesso dall’esercito israeliano (Idf) ai residenti della zona. L’Idf ha confermato l’attacco attraverso il proprio canale Telegram, specificando che l’obiettivo erano “armi strategiche” appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah. Queste armi erano state immagazzinate in una struttura sotterranea nell’area di Dahieh, considerata una roccaforte di Hezbollah a Beirut.
Misure di sicurezza e mitigazione del rischio
L’Idf ha affermato di aver preso diverse misure per mitigare il rischio di danni ai civili prima del raid. Tra queste, l’ordine di evacuazione rivolto alla popolazione della zona. L’esercito israeliano ha sottolineato che sono stati “effettuati numerosi passaggi per mitigare il rischio di danneggiare i civili”.
Reazione di Hezbollah
Al momento non è ancora arrivata una dichiarazione ufficiale da parte di Hezbollah in merito all’attacco. Tuttavia, è probabile che la reazione dell’organizzazione sia forte e che si registrino tensioni nella regione.
Un’escalation pericolosa?
Questo raid aereo segna un’escalation delle tensioni tra Israele e Hezbollah. Il rischio di un conflitto aperto è sempre più concreto. La comunità internazionale deve intervenire con urgenza per evitare un’ulteriore escalation e cercare una soluzione pacifica alla crisi.