La confessione di Daniele Rezza
Daniele Rezza, 19 anni, ha confessato l’omicidio di Manuel Mastropasqua, avvenuto a Milano. Il giovane, fermato ad Alessandria, ha dichiarato agli investigatori di essere uscito di casa quella notte perché “nervoso”, portando con sé un coltello da cucina infilato nei pantaloni.
Durante l’interrogatorio, Rezza ha raccontato di aver incontrato Mastropasqua, che non conosceva, e di avergli chiesto “di dargli qualcosa”. Non ricevendo risposta, gli ha strappato le cuffie dal collo. Alla reazione di Mastropasqua, Rezza ha sferrato una coltellata all’altezza del torace, per poi fuggire dalla scena del crimine.
Prima di tornare a casa, Rezza si è disfatto del coltello in una via adiacente. Ha poi confessato l’accaduto al padre solo la mattina successiva, manifestando l’intenzione di espatriare. I due si sono recati alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele per prendere un treno.
Le dichiarazioni di Rezza sono state confermate dalle indagini, che hanno individuato il coltello utilizzato per l’omicidio e le cuffie strappate a Mastropasqua. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso Mastropasqua uscire dal Carrefour di Milano in via Parini dopo la mezzanotte con le cuffie indossate, e poi a Rozzano in via Romagna, senza più le cuffie. Le cuffie non sono state ritrovate sul luogo dell’aggressione.
Le indagini in corso
Le indagini sono in corso per ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e per chiarire le motivazioni del gesto di Rezza. Le autorità stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza, cercando di identificare eventuali testimoni e di raccogliere ulteriori prove.
L’autopsia sul corpo di Mastropasqua sarà fondamentale per determinare la causa della morte e per fornire informazioni utili alle indagini.
Le autorità stanno anche indagando sulle motivazioni del gesto di Rezza. Il giovane ha dichiarato di essere uscito di casa perché “nervoso”, ma le indagini cercheranno di accertare se ci siano altri motivi alla base dell’omicidio.
La famiglia di Mastropasqua è sotto shock per la tragedia. I familiari si sono rivolti agli avvocati per ricevere assistenza legale e per seguire l’evolversi delle indagini.
Un tragico evento
Questo tragico evento pone in luce la fragilità della vita umana e la necessità di affrontare con attenzione e responsabilità le situazioni di conflitto. La violenza è sempre una scelta, e le sue conseguenze sono spesso devastanti. È importante ricordare che la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la mediazione è sempre preferibile alla violenza.