Le regole d’ingaggio di Unifil: un ostacolo alla missione?
Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, ha espresso la sua preoccupazione per le regole d’ingaggio di Unifil, affermando che non sono proporzionali ai compiti assegnati alla forza. In un’intervista al programma ‘In mezzora’ su Rai 3, il generale ha dichiarato: “Il mandato emanato per Unifil è adeguato. Ciò che non è adeguato e che mi ha creato spesso frustrazione anche nei confronti della popolazione locale sono le regole d’ingaggio che non sono proporzionali ai compiti assegnati alla forza, tra cui la capacità e la necessità di disarmo dei gruppi armati in Libano, nella fattispecie Hezbollah”.
Il generale Portolano ha poi aggiunto: “La reazione dei nostri soldati che io sento giornalmente attraverso i comandanti del contingente è estremamente professionale: sono a conoscenza dei rischi e delle regole d’ingaggio e vivono con una certa frustrazione il fatto che le loro attività operative sono limitate dalla presenza degli israeliani in un’area sotto la responsabilità dell’Onu”.
Le parole del generale Portolano mettono in luce un problema cruciale per la missione di Unifil in Libano. La forza internazionale, con il suo mandato di mantenere la pace e la sicurezza nella regione, si trova ad operare in un contesto complesso e delicato, dove la presenza di gruppi armati e la tensione con Israele rappresentano una costante minaccia. Le regole d’ingaggio, che dovrebbero garantire la sicurezza dei soldati e la neutralità della missione, potrebbero in realtà limitare la capacità di Unifil di svolgere pienamente il suo compito, soprattutto in relazione al disarmo dei gruppi armati.
Il ruolo di Unifil nel contesto libanese
La missione di Unifil in Libano è stata istituita nel 1978 con l’obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza nella regione, in particolare lungo la Blue Line, la linea di demarcazione tra Israele e Libano. La forza internazionale è composta da contingenti di diversi paesi, tra cui l’Italia, che rappresenta il secondo maggior contributore. Unifil è impegnata in una serie di attività, tra cui il monitoraggio della cessazione del fuoco, il pattugliamento delle aree di confine, la cooperazione con le autorità libanesi e il sostegno alle comunità locali.
Il contesto libanese è però estremamente complesso, con la presenza di gruppi armati, la tensione con Israele e la fragilità del sistema politico. La missione di Unifil si trova quindi ad operare in un ambiente difficile e delicato, dove la sicurezza dei soldati e la neutralità della missione sono essenziali. Le regole d’ingaggio, che definiscono le circostanze in cui i soldati possono usare la forza, sono quindi un elemento fondamentale per il successo della missione.
Riflessioni sulle regole d’ingaggio di Unifil
Le parole del generale Portolano sollevano un punto importante: la necessità di una valutazione attenta delle regole d’ingaggio di Unifil, in relazione ai compiti specifici assegnati alla forza. È fondamentale trovare un equilibrio tra la sicurezza dei soldati e la capacità di svolgere pienamente il mandato della missione, in particolare in un contesto come quello libanese, dove la presenza di gruppi armati e la tensione con Israele rappresentano una costante minaccia. Un dibattito aperto e trasparente sulle regole d’ingaggio di Unifil potrebbe contribuire a garantire il successo della missione e la sicurezza di tutti gli attori coinvolti.