Crosetto condanna l’incidente e chiede spiegazioni
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso la sua forte condanna per l’incidente avvenuto al confine tra Israele e Libano, in cui due carri armati israeliani sono entrati con la forza in una postazione Unifil. “L’incidente costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato è orientato esclusivamente al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell’area”, ha dichiarato Crosetto. “A seguito di questa grave violazione, ho chiesto al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo.”
Contatti immediati con le autorità israeliane
Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa israeliane, generale Herzi Halevi, ribadendo la necessità di evitare ulteriori azioni ostili. “Stessa cosa mi ha assicurato il mio omologo, Gallant”, ha aggiunto Crosetto. Il ministro ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Italia e Israele per la sicurezza della regione e ha garantito la massima collaborazione con le Nazioni Unite per garantire la sicurezza della zona.
Unifil e il mantenimento della pace
La Forza di pace delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) è una missione di mantenimento della pace con il mandato di supervisionare la cessazione delle ostilità tra Israele e Libano e di assistere il governo libanese nel rafforzamento della sua autorità nel sud del paese. L’incidente di oggi solleva preoccupazioni sulla sicurezza della missione Unifil e sull’impegno di Israele al rispetto del mandato della Forza di pace.
Un incidente che rischia di alimentare le tensioni
L’incidente di oggi, seppur non abbia causato vittime, rischia di alimentare le tensioni tra Israele e Libano. È fondamentale che entrambe le parti si adoperino per evitare ulteriori escalation e per garantire la sicurezza della missione Unifil. Il dialogo e la collaborazione sono gli strumenti chiave per la risoluzione pacifica dei conflitti.