Ishiba smentisce la retromarcia
Il premier giapponese Shigeru Ishiba ha smentito le accuse secondo cui avrebbe fatto marcia indietro sulla creazione di una Nato asiatica e sulla revisione del trattato di mutua cooperazione con gli Stati Uniti, da quando è entrato in carica a inizio mese. In un’intervista rilasciata all’agenzia Kyodo, Ishiba ha affermato che non ha intenzione di abbandonare questi temi, ma ha proposto di rivedere l’accordo bilaterale sullo status delle forze armate tra i due Paesi alleati, spesso fonte di attriti a causa dei diritti extraterritoriali concessi ai militari statunitensi in Giappone.
La questione nucleare
Il premier ha anche specificato che le considerazioni iniziali sulla “condivisione del nucleare” con gli Stati Uniti, non dovrebbero essere equiparate a dei colloqui per ottenere il diritto di detenere o gestire armamenti atomici in Giappone, un Paese che si è impegnato a non possedere, produrre o permettere l’introduzione di armi nucleari.
Dibattito politico
Nelle ultime settimane il tema è stato al centro di numerosi dibattiti in vista delle prossime elezioni generali del 27 ottobre. Il giornale conservatore Yomiuri Shimbun ha fatto notare come qualsiasi polemica in questa direzione sarebbe controproducente per il neo-eletto premier perché urterebbe la visione più tradizionalista del partito che guarda a Washington come l’unica reale frontiera all’espansionismo della Cina.
Il punto di vista dell’Asahi Shimbun
Di diverso parere il giornale liberale Asahi Shimbun, che in un editoriale domenicale ha messo l’accento sulla necessità del dialogo con il Paese vicino, evidenziando come la diplomazia tra i leader di Cina e Giappone è stata sospesa dalla visita di Shinzo Abe a Pechino nell’ottobre 2018, mentre solo l’anno scorso più di 100 parlamentari di Tokyo hanno visitato Taiwan. Secondo l’Asahi, il partito conservatore non dovrebbe concentrarsi unicamente sull’alleanza – legittima e necessaria – con Washington, e sul rafforzamento delle capacità di difesa come chiesto dai partner americani, ma guardare avanti e avviare una diplomazia con la Cina basata sul dialogo, per evitare uno scontro.
L’isolamento degli Stati Uniti
Un percorso – conclude il quotidiano, reso ancora più tortuoso dalla ostinazione degli Stati Uniti a difendere Israele nella offensiva a Gaza e in Libano, che li ha “lasciati isolati nella comunità internazionale”, senza l’autorità di persuadere Cina e Russia sullo “Stato di diritto”.
La complessità delle relazioni internazionali
Le dichiarazioni di Ishiba mettono in luce la complessità delle relazioni internazionali, in particolare tra Giappone, Stati Uniti e Cina. La prospettiva di una Nato asiatica e la revisione del trattato di mutua cooperazione con gli Stati Uniti sono temi delicati che rischiano di alimentare tensioni regionali. L’approccio di Ishiba, che sembra puntare a un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e il dialogo con la Cina, potrebbe essere una soluzione per gestire la situazione. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e incerta, e il successo di questa strategia dipenderà dalla capacità di Ishiba di mediare tra le diverse posizioni in gioco.