Il secondo ciclo di vaccinazioni antipolio a Gaza
L’Ufficio regionale per Nord Africa e Medio Oriente dell’Unicef ha annunciato l’inizio del secondo ciclo di vaccinazioni antipolio a Gaza. Questo arriva dopo il successo del primo ciclo, che ha visto la vaccinazione del 90% dei bambini nonostante il 75% della catena del freddo fosse distrutta a causa del conflitto in corso. L’Unicef ha sottolineato che “il conflitto in corso e lo sfollamento provano che quando c’è la volontà si possono consegnare aiuti ai bambini a Gaza.”
L’importanza delle pause umanitarie
L’organizzazione ha espresso la necessità di rispettare le pause umanitarie specifiche per ogni area, sottolineando che “Rispettare le pause umanitarie specifiche per ogni area è fondamentale per consentire alle nostre squadre di raggiungere tutti i bambini e fornire i vaccini salvavita”. L’Unicef ha inoltre avvertito che “Non possiamo permetterci un ritardo” e che il successo di questo ciclo è “fondamentale per proteggere bambini e comunità contro la malattia.”
Le aree ad alto rischio
Il secondo ciclo si concentrerà sulle aree ad alto rischio e poco salubri, dove la polio può diffondersi più facilmente. L’Unicef ha spiegato che “Adesso il secondo ciclo ha inizio nelle aree ad alto rischio e poco salubri, dove la polio può diffondersi più facilmente.”
La sfida della vaccinazione in contesti di conflitto
La situazione a Gaza evidenzia le sfide che le organizzazioni umanitarie affrontano nel fornire assistenza medica in contesti di conflitto. La distruzione delle infrastrutture, lo sfollamento della popolazione e la mancanza di sicurezza rappresentano ostacoli significativi per la consegna di aiuti essenziali come i vaccini. Il successo del primo ciclo di vaccinazioni antipolio, nonostante le difficoltà, dimostra la determinazione e la resilienza degli operatori umanitari, ma sottolinea anche l’urgente necessità di garantire la sicurezza e il rispetto delle pause umanitarie per la riuscita delle future campagne.