La ribellione contro il calendario fitto
“Quando è troppo, è troppo”. Con questa frase lapidaria, Kylian Mbappé sintetizza il senso della nuova battaglia legale che potrebbe scuotere il mondo del calcio. Le leghe europee e il sindacato mondiale dei calciatori, Fifpro, hanno deciso di denunciare la Fifa a Bruxelles, accusandola di un calendario troppo fitto che mette a rischio la salute dei giocatori e di abuso di potere.
Il reclamo, presentato alla direzione per la Concorrenza della Commissione europea, punta il dito contro un organo che “controlla tutto”, senza coinvolgere chi scende in campo e deve affrontare turni massacranti. Il punto di rottura è stato il Mondiale per club, che passerà da un torneo a 7 a un torneo a 32 squadre nel 2025, a pochi mesi dalla Coppa del Mondo 2026 allargata a 48 nazionali.
“La Fifa sta abusando del suo potere e sta mettendo a rischio la salute dei giocatori”, ha dichiarato Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori (Aic). “Il calcio sta iniziando a divorare se stesso”.
Le accuse e le reazioni
Le leghe europee, tra cui la Serie A, la Premier League, la Bundesliga e la Ligue 1, accusano la Fifa di aver imposto il suo nuovo formato e le sue competizioni senza alcuna discussione o consultazione con le parti interessate. “La Fifa ha imposto il suo nuovo format e le sue competizioni senza alcuna discussione, consultazione e senza accettare di avere alcuna forma di rapporto con gli organizzatori delle altre competizioni”, ha dichiarato Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A.
La Fifa, dal canto suo, si è sempre difesa dalle accuse, sostenendo di aver coinvolto tutti e contrattaccando sulla “ipocrisia” delle leghe. Il reclamo presentato a Bruxelles dovrà ora passare l’esame dei servizi antitrust Ue.
Il problema del sovraccarico di partite
Il problema del sovraccarico di partite non è nuovo. I giocatori giocano “a una velocità superiore del 50% rispetto a dieci anni fa” e “viene chiesto di giocare 60-70 partite all’anno”, ha sottolineato Calcagno. La Serie A, come quasi tutti gli altri campionati europei, non ha aumentato il numero di partite negli ultimi 20 anni, ma Fifa e Uefa hanno costantemente incrementato le dimensioni delle loro competizioni. Il risultato è un calendario saturo che mette a rischio la salute fisica e mentale dei giocatori.
“Il problema del sovraccarico del calendario non è causato dalle competizioni delle Leghe, ma dalla Fifa, con il suo nuovo formato e la durata dei tornei, e dalla Uefa con la Nations League e le nuove competizioni per club, con un numero maggiore di date e partite”, ha spiegato De Siervo.
Una battaglia per il futuro del calcio
La battaglia legale tra le leghe europee e la Fifa è una battaglia per il futuro del calcio. Si tratta di una sfida per la salute dei giocatori, per la qualità del gioco e per il potere decisionale all’interno del mondo del calcio. La denuncia presentata a Bruxelles potrebbe avere un impatto significativo sul calendario internazionale e sull’organizzazione delle competizioni future.
“Questa è una grande opportunità per manifestare il dissenso”, ha affermato Calcagno. “La situazione che anche i calciatori in Italia percepiscono come una grande stortura”.
Il futuro del calcio
Questa battaglia legale potrebbe segnare un punto di svolta nel mondo del calcio. La pressione sulle leghe e sui giocatori è sempre più forte, e questa denuncia potrebbe essere l’inizio di un cambiamento necessario per salvaguardare la salute dei giocatori e la qualità del gioco. Il futuro del calcio è in gioco, e la decisione della Commissione Europea potrebbe avere un impatto significativo sull’organizzazione delle competizioni future.