Il presidente Milei ribadisce il sostegno all’università pubblica
Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha ribadito che l’università pubblica gratuita del Paese “non è in discussione”, e che il governo intende “prendersi cura” degli Atenei attraverso controlli sull’amministrazione dei fondi per garantire che questi “arrivino a studenti e docenti”, e non a “ladri, criminali e bugiardi” che “si prostituiscono per la causa nobile di mantenere il posto di lavoro”.
L’intervento del capo dello Stato è avvenuto in un contesto di grande tensione con docenti e studenti universitari, esacerbata dal veto di Milei alla legge sul finanziamento degli atenei, che avrebbe garantito sostanziosi finanziamenti per gli Atenei pubblici e un aumento dei salari per i docenti. La legge di Bilancio del governo prevede stanziamenti equivalenti alla metà di quanto richiesto dal Consiglio inter-universitario.
La protesta degli studenti e dei docenti
I docenti hanno già indetto un nuovo sciopero per il 17 ottobre e gli studenti potrebbero questa settimana tornare a occupare gli edifici di varie università in diverse parti del Paese, in linea con quanto fatto nelle scorse settimane. La protesta è alimentata dalla preoccupazione per la riduzione dei finanziamenti e la mancanza di certezze sul futuro dell’università pubblica.
Il futuro dell’università pubblica in Argentina
La situazione in Argentina evidenzia un dibattito complesso sul ruolo e il finanziamento dell’università pubblica. Da un lato, il presidente Milei ha ribadito il suo impegno per la gratuità dell’istruzione superiore, ma dall’altro ha introdotto controlli rigorosi sulla gestione dei fondi, che potrebbero portare a una riduzione dei finanziamenti e a un aumento delle pressioni sul sistema universitario. La reazione degli studenti e dei docenti dimostra la loro determinazione a difendere il sistema universitario pubblico e a garantire che l’istruzione superiore resti accessibile a tutti.