Il dolore di una tragedia indimenticabile
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato a Milano i sopravvissuti della strage di Gorla, avvenuta nel 1944, in cui morirono 184 bambini in un bombardamento. L’incontro si è svolto nel luogo della tragedia, a testimonianza della volontà di ricordare e di onorare la memoria di quelle giovani vittime.
Mattarella ha definito la strage “una tragedia insensata, inimmaginabile, immane”, sottolineando la gravità dell’evento e l’incommensurabile dolore che ha lasciato. Ha poi aggiunto che questa vicenda “non si può dimenticare”, che “è indimenticabile per chiunque, non soltanto per voi”, rivolgendosi direttamente ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime.
Il Presidente ha espresso la sua profonda commozione e il suo rispetto per il dolore che i sopravvissuti e i familiari hanno dovuto affrontare e continuano a portare nel cuore. “Sono venuto qui per questo: sono passati 80 anni ma il dolore per una tragedia così grande non si dimentica”, ha detto Mattarella, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria di questa tragedia.
Il ricordo come atto di giustizia
Durante l’incontro, Mattarella ha ascoltato il racconto di Graziella Ghisalberti, una superstite della strage, che ha ripercorso gli eventi di quella tragica mattina. Il Presidente ha osservato: “Lei ha rammentato i nomi di chi si è salvato e di chi è morto, è il ricordo più bello che si poteva fare”.
Il ricordo dei nomi, delle vite spezzate, dei volti e delle storie dei bambini che non ci sono più è un atto di giustizia, un modo per onorare la loro memoria e per non dimenticare la tragedia che ha colpito Gorla nel 1944. Questo ricordo è un monito per il futuro, un invito a non dimenticare le tragedie del passato e a lavorare per costruire un futuro di pace e di giustizia.
La memoria come strumento di pace
La strage di Gorla è un monito per il futuro, un monito a non dimenticare le tragedie del passato e a lavorare per costruire un futuro di pace e di giustizia. L’incontro del Presidente Mattarella con i sopravvissuti e i familiari delle vittime è un segnale importante, un segno di rispetto e di solidarietà, ma soprattutto un invito a non dimenticare. La memoria è un potente strumento per costruire un futuro migliore, un futuro in cui la violenza e la guerra non abbiano più spazio.