Tagli alla spesa pubblica: il governo punta ai ministeri
Il governo Meloni ha annunciato un piano di tagli alla spesa pubblica, con l’obiettivo di reperire circa 3 miliardi di euro dai 25 totali della legge di bilancio. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che i tagli riguarderanno principalmente i ministeri ed enti che ricevono fondi pubblici, con l’obiettivo di finanziare il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie con figli. La premier Giorgia Meloni ha rassicurato che la sanità non sarà toccata e che non ci saranno aumenti delle tasse. “Quella delle tasse per tutti è un’altra fake news perché questo governo le tasse le abbassa”, ha spiegato al Tg5. “Su salute, famiglia e pensioni abbiamo dato segnali importanti che continueremo a dare”.
Giorgetti ha affermato che se i colleghi di governo non presenteranno proposte per ridurre la spesa di ciascun dicastero, sarà lui a prendersi la responsabilità di procedere con le sforbiciate. “Ogni euro che spendono è un euro che tolgono ai cittadini e alle imprese che pagano le tasse”, ha sottolineato. Il ministro ha già avuto un confronto con Matteo Salvini, che si è detto pronto a “difendere il suo budget”. I Comuni, invece, si sono detti contrari a ulteriori tagli, sostenendo che “spazio non c’è”.
Taglio del cuneo e aiuti alle famiglie
Il governo punta a un restyling del taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di renderlo strutturale e di superare lo scalone che si crea sopra la soglia di 35.000 euro. Secondo alcune anticipazioni, il taglio potrebbe rimanere contributivo per i redditi fino a 20.000 euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35.000 euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40.000 euro.
Il governo punta anche a migliorare il trattamento fiscale per le famiglie con figli. La misura della decontribuzione per le lavoratrici madri con più di un figlio potrebbe essere confermata anche nel 2025. Inoltre, si pensa a fringe benefit rafforzati per i dipendenti con figli a carico. La leader del Pd Elly Schlein ha rilanciato la proposta di un congedo paritario di almeno 5 mesi e non trasferibile, sul quale afferma di “non aver trovato la porta chiusa di Giorgia Meloni”.
Giorgetti ha anche accennato a un perfezionamento del bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche con i requisiti per il pensionamento. “Lo Stato può accettare di rinunciare al versamento di contributi o ad altro”, ha spiegato.
Le priorità del governo: debito, crescita e demografia
Giorgetti ha sottolineato che le priorità del governo sono la riduzione del debito, la spinta alla crescita e la demografia. Aiutare le famiglie è un modo per assicurare nel tempo la stabilità finanziaria del Paese. “E’ un problema economico e non culturale o religioso”, ha ribadito.
Le critiche dell’opposizione
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha criticato il governo per la sua politica fiscale, sostenendo che si sta aumentando il peso del fisco. Il ministro Giorgetti ha replicato che si tratta di “una narrazione” e che il governo punta ad abbassare le tasse.
Un bilancio in bilico: tra tagli e aiuti
Il piano del governo Meloni di tagliare la spesa pubblica per finanziare il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie è un’operazione delicata che richiede un attento bilanciamento. Da un lato, è necessario ridurre il debito pubblico e dare una spinta alla crescita economica. Dall’altro, è importante non penalizzare i servizi essenziali e garantire un adeguato sostegno alle famiglie in difficoltà. Sarà interessante osservare come il governo riuscirà a conciliare queste due esigenze e quali saranno le conseguenze concrete di queste misure per i cittadini e per l’economia italiana.