Annullamento dell’interdizione e dissequestro
Il Tribunale del Riesame di Taranto ha annullato l’interdizione per 12 mesi disposta nei confronti dell’ex direttrice del carcere di Taranto, Stefania Baldassari. La misura interdittiva, che prevedeva la sospensione del servizio ‘di un pubblico ufficio o servizio’ per un anno, era stata applicata il 9 settembre scorso in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari notificata a tre persone, tra cui la Baldassari, nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione del carcere e alcuni appalti concessi tra il 2020 e il 2022. Il ricorso presentato dall’avvocato difensore Emidio Attavilla è stato accolto dal Tribunale, che ha inoltre disposto il dissequestro di una somma di circa 6mila euro sequestrata dalla guardia di finanza nei confronti di Baldassari. Il sequestro, convalidato dal gip, era stato eseguito per equivalente.
Accuse e indagini
L’ex direttrice è accusata di truffa e falso. Secondo l’accusa, la Baldassari avrebbe in più occasioni attestato falsamente la sua presenza nel carcere aggirando il sistema di rilevamento delle presenze. Inoltre, sempre secondo le contestazioni della procura, avrebbe procurato un ingiusto vantaggio a una cooperativa per la gestione di un laboratorio di pasticceria nel penitenziario. In totale, dieci persone sono coinvolte nell’inchiesta.
Considerazioni
L’annullamento dell’interdizione e il dissequestro della somma di denaro rappresentano un importante sviluppo nel caso dell’ex direttrice del carcere di Taranto. È importante sottolineare che la decisione del Tribunale del Riesame non implica l’innocenza della Baldassari, ma semplicemente sospende la misura cautelare. Le indagini sono in corso e la procura dovrà ora valutare se presentare richiesta di rinvio a giudizio. Sarà il processo a stabilire la colpevolezza o meno dell’ex direttrice.