La revoca della misura cautelare
Il giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano, Patrizia Nobile, ha revocato la misura cautelare che aveva portato al fermo del broker Gianluigi Torzi a Dubai lo scorso gennaio. Torzi era stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale nell’ambito di un’inchiesta milanese che ipotizza un aggiotaggio su azioni Aedes, società di investimento immobiliare quotata in Borsa, reato che sarebbe stato commesso tra il 2017 e il 2019.
Torzi, già noto alle cronache per la condanna in primo grado a 6 anni per la vicenda della gestione dei fondi della segreteria di Stato del Vaticano e della compravendita di un palazzo a Londra, era tornato libero su cauzione a febbraio. Una settimana fa, essendo venute meno le esigenze cautelari, si è visto revocare l’arresto.
Il rientro in Italia e il rinvio dell’udienza preliminare
Il broker, difeso dall’avvocato Mario Zanchetti, è in attesa che si perfezionino le procedure per il suo rientro in Italia.
L’udienza preliminare, in cui Torzi è imputato con altre cinque persone, è stata di nuovo rinviata. La prossima udienza è fissata per il 18 dicembre.
Considerazioni sul caso Torzi
Il caso Torzi è un esempio di come le vicende finanziarie possano intrecciarsi con il mondo giudiziario. L’inchiesta sull’agggiotaggio su azioni Aedes si aggiunge alle già note vicende che hanno visto coinvolto il broker. Sarà interessante seguire l’evolversi del processo e capire quali saranno le conseguenze per Torzi e per gli altri imputati.