L’inclusione e la normalità: le parole di Ganeshamoorthy
Rigivan Ganeshamoorthy, oro nel lancio del disco F52 alle Paralimpiadi di Parigi 2024, ha espresso un messaggio potente durante il Festival dello Sport. “Siamo persone normali. Ci alleniamo e arriviamo ai risultati come voi ‘normodotati’. Noi non siamo supereroi”, ha affermato, sottolineando l’importanza dell’inclusione e la necessità di abbattere le barriere tra atleti paralimpici e non. Ganeshamoorthy ha anche raccontato il suo ritorno a Dragona, il quartiere di Roma in cui abita, dove è stato accolto con grande affetto e calore. “Mi hanno assalito. Pure all’aeroporto mi hanno assalito. Mi sono detto: ‘Che è’ sto casino?’. Mi hanno fatto più nero di quello che ero”, ha scherzato, evidenziando il forte legame con la sua comunità e la sua identità.
Un gruppo unito e l’accoglienza calorosa di Parigi
Oney Tapia, oro nel lancio del disco F11 a Parigi, ha invitato sul palco l’atleta trentina Giuliana Filippi, la più giovane sportiva alle Paralimpiadi di Parigi. “Prima di tutto ringrazio voi ragazzi, perché siete fantastici”, ha detto Filippi. “A Parigi mi hanno trattato come se fossi una sorella minore. Mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno trattata veramente bene. Sono contenta del gruppo che si è formato e spero che continui ad essere così per sempre”.Le parole di Filippi sottolineano il clima di solidarietà e inclusione che si è respirato a Parigi, dove gli atleti paralimpici si sono sentiti parte di un grande gruppo e hanno ricevuto un’accoglienza calorosa e un trattamento equo.
La vittoria come un processo di crescita
“Siamo nati per vincere? Io penso che strada facendo impariamo a vincere”, ha detto Tapia. “Io non credo che siamo nati per vincere”. L’atleta paralimpico ha riflettuto sul concetto di vittoria, evidenziando che non è un dono innato, ma un processo di crescita e di apprendimento che si sviluppa nel tempo attraverso l’impegno, la dedizione e la perseveranza.
Un messaggio di pace e amore
Tapia ha anche spiegato la scelta di indossare una mascherina con il messaggio “pace” ai giochi di Parigi. Nei conflitti, ha detto, “alla fine sono sempre le persone che ci vanno di mezzo. Questa mascherina ce l’avevo già da Rio de Janeiro, me l’hanno fatta le mie figlie. Abbiamo bisogno di amore in questo mondo perché c’è troppa violenza”.L’atleta paralimpico ha lanciato un messaggio di pace e di amore, sottolineando l’importanza di combattere la violenza e di promuovere la comprensione e la solidarietà tra le persone.
L’importanza dell’inclusione e la lotta alla violenza
Le parole degli atleti paralimpici sono un potente messaggio di inclusione e di speranza. La loro esperienza a Parigi dimostra che lo sport può essere un potente strumento per abbattere le barriere e promuovere la comprensione e la solidarietà tra le persone. L’appello alla pace e all’amore di Tapia è particolarmente significativo in un momento storico in cui la violenza e la discriminazione sono ancora presenti in molte parti del mondo. Lo sport, come hanno dimostrato questi atleti, può essere un faro di speranza e un’ispirazione per un futuro più inclusivo e pacifico.