Un’opera in scena tra tradizione e modernità
Il Teatro San Carlo di Napoli si prepara ad ospitare un evento speciale: l’opera di Giuseppe Verdi “Simon Boccanegra” in forma di concerto, con una scenografia inedita firmata dal celebre architetto giapponese Kengo Kuma. L’allestimento, realizzato per Alcantara nell’ambito di Edit Napoli, la fiera del design editoriale e d’autore che si svolgerà all’Archivio di Stato dal 11 al 13 ottobre, rappresenta un connubio tra tradizione e modernità, un omaggio alla bellezza e alla poesia che solo l’arte può regalare.
Kuma, che ha visitato il San Carlo per la prima volta, è stato affascinato dalla bellezza del teatro e dalla sua storia. L’architetto ha confessato che il teatro gli ha proposto di firmare un’opera intera in futuro, un’idea che lo affascina e che potrebbe concretizzarsi in futuro. “Forse lo farò – ha ammiccato Kuma – ora intanto lavoro con il re dell’Opera, Verdi.”
Per il sovrintendente Lissner, “al San Carlo la tradizione incontra la modernità. Ma questo è un momento storico. Non è un allestimento, è molto di più, c’è grande poesia, grazie per il regalo”. Il sindaco Gaetano Manfredi, presidente della Fondazione, ha sottolineato l’importanza del cambiamento e dell’innovazione come elementi essenziali per la bellezza.
Musicalmente, l’allestimento segna il debutto al Lirico napoletano per Michele Spotti. Il cast comprende Ludovic Tézier nel ruolo del doge genovese Simon Boccanegra, Marina Rebeka come Maria Boccanegra (Amelia), Michele Pertusi come Jacopo Fiesco e Francesco Meli nei panni di Gabriele Adorno.
“Shiwa Shiwa”: la scenografia di Kengo Kuma
Kengo Kuma ha studiato a fondo l’opera di Verdi, analizzandone le componenti argomentative e visive. La storia di cappa e spada ambientata a Genova ha sottolineato il legame tra le due città marittime. Il titolo scelto per la scenografia è “Shiwa Shiwa”, che significa piega-solco in giapponese, un concetto che si riferisce all’andamento curvilineo della natura, alla sua inafferrabilità, al suo essere mobile, sguisciante, in perenne trasformazione.
La scenografia è realizzata con una superficie di Alcantara traforata di circa settecento metri quadrati, che si avviluppa sul palcoscenico come protagonista assoluta, in dialogo con le voci del coro e con l’orchestra. La scena fissa non ha nulla di statico: le onde materiche volteggiano nell’aria e sono animate dalla regia luminosa. L’effetto è morbido e impalpabile, ispirato al Cristo Velato della Cappella Sansevero, capolavoro di Sanmartino che identifica la cultura partenopea in bilico tra arte e scienza, ma anche scintillante e metallico, richiamando alle armature e alle lame dei combattimenti della storia del Boccanegra.
“Ogni materiale ci racconta la natura – spiega Kuma – la ricerca in questo senso è stata particolarmente accurata. La forma si ispira alla tessitura più che all’architettura. Abbiamo giocato con la luce, scelto un bianco particolare, non assoluto.”
Un’opera che celebra la bellezza e la poesia
L’opera “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi è una storia di amore, vendetta e potere ambientata nella Genova del XIV secolo. La trama è ricca di colpi di scena e di emozioni intense, che si riflettono nella scenografia di Kengo Kuma. L’architetto ha saputo creare un’atmosfera suggestiva e poetica, che si integra perfettamente con la musica di Verdi.
La scenografia di Kuma è un omaggio alla bellezza e alla poesia, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. L’utilizzo di materiali naturali e di giochi di luce crea un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, che trasporta il pubblico in un mondo di fantasia e di emozioni. “La storia di Simon Boccanegra somiglia a quella dei samurai, parte dalla violenza ma va verso la purezza, è fatta di onde del mare” ha detto Kuma.
L’opera “Simon Boccanegra” al Teatro San Carlo di Napoli è un evento imperdibile per gli amanti dell’opera e per tutti coloro che desiderano immergersi in un’esperienza culturale di alto livello.
Un connubio di culture
L’incontro tra l’architetto giapponese Kengo Kuma e l’opera di Giuseppe Verdi al Teatro San Carlo di Napoli rappresenta un connubio di culture, un ponte tra Oriente e Occidente. La scenografia di Kuma, ispirata alla natura e alla tessitura, si integra perfettamente con la musica di Verdi, creando un’atmosfera suggestiva e poetica. L’opera “Simon Boccanegra” è un’occasione per riflettere sull’universalità dell’arte e sulla sua capacità di unire culture diverse.