Hera: una missione per la difesa planetaria
L’Agenzia spaziale europea ha lanciato da Cape Canaveral la missione Hera, una missione di difesa planetaria che si dirigerà verso il sistema di asteroidi binari Didymos. Il lancio, avvenuto con un razzo Falcon 9 di SpaceX, segna un passo importante nella ricerca di metodi per deviare asteroidi che potrebbero minacciare la Terra. Hera raggiungerà Didymos entro il 2026, con l’obiettivo di studiare le conseguenze dell’impatto della missione Dart della Nasa, avvenuto nel 2022. L’obiettivo è quello di ottenere informazioni preziose per la difesa planetaria, in caso di necessità di deviare un asteroide in rotta di collisione con la Terra.
L’importanza dello studio di Dimorphos
Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Josef Aschbacher, ha sottolineato l’importanza della missione, affermando che “Entro la fine delle osservazioni di Hera, Dimorphos diventerà l’asteroide più studiato della storia, il che è fondamentale, perché se un corpo di queste dimensioni colpisse la Terra, potrebbe distruggere un’intera città.”. Lo studio di Dimorphos, l’asteroide più piccolo del sistema binario, è fondamentale per comprendere la struttura e la composizione degli asteroidi, informazioni cruciali per la progettazione di future missioni di difesa planetaria.
Il contributo italiano alla missione
L’Italia ha contribuito in modo significativo alla missione Hera. L’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) è responsabile dello strumento Vista (Volatile In Situ Thermogravimeter Analyser) a bordo del cubesat Milani, realizzato in Italia dalla Tayvak. Vista analizzerà l’ambiente di polveri del sistema Didymos-Dimorphos, fornendo informazioni fondamentali per comprendere la coesione di questi corpi celesti. L’Inaf collabora anche con altri due strumenti a bordo della missione: lo spettrometro Aspect e la termocamera a infrarossi Tiri. Thales Alenia Space ha realizzato il transponder nello spazio profondo, costruito in Italia negli stabilimenti di Roma e L’Aquila, che garantirà una solida comunicazione con la stazione di Terra. Leonardo ha fornito i pannelli fotovoltaici che alimenteranno la sonda, realizzati nello stabilimento di Nerviano (Milano). Ohb-Italia è coinvolta nella realizzazione di importanti sistemi di bordo, come il sistema di potenza elettrica, mentre la propulsione è stata assegnata ad Avio. Infine, Tsd Space, una Pmi con sede a Napoli, ha realizzato la Spacecraft Monitoring Camera (SMC) di Hera.
Un passo avanti per la difesa planetaria
La missione Hera rappresenta un passo importante nella ricerca di metodi per la difesa planetaria. L’obiettivo è quello di acquisire informazioni preziose per la progettazione di future missioni di deviazione di asteroidi, in caso di minaccia per la Terra. L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale in questa missione, contribuendo con la sua expertise nel campo dell’astrofisica e dell’ingegneria aerospaziale.