Un futuro di condivisione o di neutralità?
Il libro a fumetti “Storia di Gerusalemme” di Vincent Lemire, storico francese, propone una riflessione profonda sul futuro della città santa, esplorando scenari possibili per la sua convivenza e il suo ruolo nel mondo. Lemire immagina un futuro in cui Gerusalemme diventi “capitale di due stati confederati, città separata ma non divisa, con istituzioni israeliane a ovest e palestinesi a est; al centro una municipalità comune, eletta da tutti gli abitanti”.
L’autore si spinge ancora oltre, ipotizzando anche un futuro in cui Gerusalemme diventi “una città internazionale, una capitale universale senza passato nè bilanci in passivo, inodore e insapore che ospiterà la nuova sede dell’Onu sul monte degli Ulivi e non apparterrà a nessuno stato in particolare”.
Un punto di vista controverso
Le visioni di Lemire, che si basano su una ricostruzione storica che valorizza il ruolo di tutte le fedi monoteiste nella storia di Gerusalemme, hanno suscitato diverse critiche. In particolare, la sua visione di Gerusalemme come “una città mondo”, in cui le tre fedi monoteiste si sono susseguite senza un attore storico principale, è stata contestata da molti.
Molti sostengono che Gerusalemme non può essere disgiunta dalla sua storia e dalle sue identità culturali, e che la sua storia è intrinsecamente legata al ruolo di Israele. L’idea di una Gerusalemme “senza passato” e “senza appartenenza” è stata vista come una cancellazione della storia e dell’identità della città.
La città santa e le sue identità
Gerusalemme, la città santa per ebrei, cristiani e musulmani, è un luogo di grande valore storico e religioso. La sua storia è stata segnata da conquiste, distruzioni e ricostruzioni, ma anche da momenti di grande fioritura culturale e spirituale.
Il dibattito sul futuro di Gerusalemme è complesso e delicato, e le diverse visioni riflettono le diverse prospettive e le diverse identità che convivono nella città. La questione della condivisione e della neutralità è un tema centrale, ma è importante ricordare che Gerusalemme è un luogo con una storia e un’identità profondamente radicate, che non possono essere cancellate.
Un futuro di condivisione e rispetto
Credo che il futuro di Gerusalemme debba essere un futuro di condivisione e di rispetto per tutte le fedi e le culture che convivono nella città. La neutralità totale potrebbe essere un’opzione da considerare, ma non a scapito della storia e dell’identità della città. Gerusalemme è un luogo con una storia ricca e complessa, e il suo futuro deve essere costruito tenendo conto di questo patrimonio. La condivisione, il dialogo e il rispetto reciproco sono gli elementi chiave per un futuro di pace e di prosperità per Gerusalemme e per la regione.