Una risposta coordinata per catene di approvvigionamento resilienti
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la necessità di una risposta coordinata per affrontare le sfide globali e rendere le catene di approvvigionamento resilienti e sicure. Durante la seconda sessione del G7 Industria, dedicata alla politica industriale come strumento per rispondere a una nuova era di sfide globali, Urso ha sottolineato l’importanza di proseguire il metodo di lavoro avviato a Verona sui semiconduttori, estendendolo a materie prime critiche, tecnologie green e automotive.
Secondo Urso, le criticità nelle catene del valore, soprattutto gli effetti delle politiche e pratiche non di mercato, rischiano di mettere a repentaglio segmenti dell’industria dei semiconduttori che interessano tutti i Paesi del G7. Per affrontare questa sfida, il ministro ha proposto lo sviluppo congiunto di progetti di ricerca industriale pre-competitiva, coinvolgendo anche la Repubblica di Corea e i Paesi Bassi, e l’elaborazione di criteri comuni per garantire che i semiconduttori siano prodotti in luoghi e in modalità affidabili.
Inoltre, Urso ha sottolineato l’utilità di stabilire un meccanismo di scambio di informazioni in caso di crisi, come quello sperimentato durante la pandemia. “Partiamo dai semiconduttori per poi affrontare anche quello che riguarda le materie prime critiche e le tecnologie green. Questo metodo ci porterà anche ad affrontare ciò che interessa il cuore del sistema industriale che è quello dell’automotive su cui il confronto è aperto”, ha concluso il ministro.
Urso spinge per l’anticipazione della clausola di revisione sulle emissioni di CO2
A margine del G7 Industria, Urso ha incontrato il segretario tedesco presso il ministero federale dell’Economia e dell’Azione per il clima, Udo Phillipp, per un bilaterale sul settore automotive europeo. Durante l’incontro, il ministro ha ribadito la necessità di garantire certezza alle imprese e ai consumatori, proponendo l’anticipazione dell’attivazione della clausola di revisione del regolamento europeo sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri all’inizio del 2025.
In un post su X, Urso ha spiegato che nel “Non Paper” inviato due giorni prima ai ministri europei, ha posto delle questioni fondamentali: la necessità di risorse comuni da investire nel comparto per recuperare competitività sul piano globale, muovendosi in un ambito di vera neutralità tecnologica e puntando assolutamente a una autonomia strategica nelle tecnologie green.
“Serve una riflessione su come garantire le catene del valore e più investimenti nella tecnologia per arrivare al termine del 2035 pienamente competitivi”, ha concluso il ministro.
Un’analisi approfondita
L’intervento di Adolfo Urso al G7 Industria evidenzia la crescente consapevolezza della necessità di una risposta coordinata a livello internazionale per affrontare le sfide globali che minacciano la sicurezza e la resilienza delle catene di approvvigionamento. La proposta di estendere il metodo di lavoro avviato sui semiconduttori ad altri settori strategici come le materie prime critiche, le tecnologie green e l’automotive, rappresenta un passo importante verso la creazione di un sistema industriale più solido e sostenibile. La proposta di anticipare la clausola di revisione del regolamento europeo sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri e l’appello per maggiori investimenti nel settore automotive dimostrano la volontà del ministro di garantire la competitività del settore in un contesto di transizione energetica. Sarà interessante osservare come le proposte di Urso saranno accolte dagli altri Paesi del G7 e come si tradurranno in azioni concrete per il futuro dell’industria europea.