Un’intesa per una società libera e democratica
Il G7 dei Garanti Privacy, svoltosi a Roma, si è concluso con un’intesa tra i Paesi partecipanti. Il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, ha dichiarato che l’esito dei lavori è andato oltre ogni aspettativa, sottolineando che, nonostante i diversi ordinamenti e prospettive, i Paesi del G7 condividono un insieme di principi e regolamenti che convergono verso l’idea di una società libera e democratica.
“I Paesi del G7 hanno ordinamenti e prospettive diverse, però sono accomunati da un insieme di principi e di regolamenti che convergono verso l’idea di una società libera, democratica, e su questo abbiamo trovato un ampio accordo”, ha affermato Stanzione.
L’intesa raggiunta rappresenta un passo importante verso una maggiore armonizzazione delle politiche sulla privacy a livello internazionale, con l’obiettivo di garantire la protezione dei dati personali in un contesto sempre più digitalizzato.
L’intelligenza artificiale al centro del dibattito
Un tema centrale del G7 è stato l’intelligenza artificiale (IA). L’obiettivo non è quello di ostacolare l’IA, ma di accompagnarla nella sua evoluzione in una struttura che sia antropocentrica, ovvero rispettosa della centralità della persona.
“Abbiamo portato in approvazione ben sette documenti, tutti condivisi all’unanimità dai sette grandi”, ha spiegato la vicepresidente, Ginevra Cerrina Feroni. Tra questi documenti, uno è dedicato all’intelligenza artificiale applicata al mondo dei minori.
L’approvazione di un documento specifico sull’IA applicata ai minori rappresenta una novità importante, che dimostra l’attenzione dei Garanti Privacy per la tutela dei più vulnerabili in un contesto di crescente utilizzo delle tecnologie digitali.
Cooperazione e tecnologie emergenti
Il G7 ha affrontato anche il tema del trasferimento dei dati transfrontalieri, delle tecnologie emergenti e dell’enforcement.
“Con i colleghi del G7 – ha dichiarato Agostino Ghiglia, componente del Garante – abbiamo incrementato notevolmente le proposte di collaborazione per garantire una circolazione del dato sempre più libera sempre più alla portata delle aziende, soprattutto per semplificare loro la vita.”
In merito alle tecnologie emergenti, che spesso “corrono più della regolamentazione”, come ha osservato Guido Scorza, componente del Garante, il G7 si è concentrato su temi come l’age verification, con l’obiettivo di garantire che alcuni servizi siano inaccessibili ai bambini.
“Esistono dei servizi che semplicemente devono essere inaccessibili ai bambini perché non alla loro portata”, ha sottolineato Scorza.
Il tavolo dedicato alla cooperazione, presieduto dal segretario generale del Garante, Fabio Mattei, si è concluso con un messaggio di rafforzamento della collaborazione e della cooperazione, con l’obiettivo di tutelare la persona umana nel suo rapporto con la tecnologia.
Un futuro di collaborazione e tutela
Il G7 dei Garanti Privacy ha dimostrato la crescente importanza della collaborazione internazionale per la protezione dei dati personali. L’intesa raggiunta su una società libera e democratica, con l’IA al servizio della persona, rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’uomo e non viceversa.
L’attenzione per i minori e per le tecnologie emergenti dimostra che i Garanti Privacy sono consapevoli delle sfide che il mondo digitale pone alla tutela dei diritti fondamentali.
La collaborazione tra i Paesi del G7 è un esempio positivo di come la cooperazione internazionale possa contribuire a costruire un futuro più sicuro e responsabile per tutti.