Il documentario ‘Cutro, Calabria, Italia’ di Mimmo Calopresti
Il regista Mimmo Calopresti, ospite del Festival dell’Accoglienza a Torino, ha presentato il suo documentario “Cutro, Calabria, Italia”, un’opera che racconta la tragedia del naufragio del caicco Summer Love avvenuto il 3 febbraio 2023 davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro. La barca, partita da Izmir in Turchia con oltre 180 persone a bordo, si è spezzata sulle onde, causando la morte di 94 migranti, tra cui 34 minori. Il documentario, finanziato dalla Fondazione Calabria Film Commission, è stato proiettato al cinema Romano di Torino ed è andato in onda su Rai3 il 3 ottobre, Giornata della memoria e dell’accoglienza. Attualmente è disponibile su Raiplay e sarà distribuito nelle sale a febbraio, in concomitanza con l’anniversario dell’evento.
Un’opera che racconta la tragedia e l’accoglienza
Calopresti sottolinea come la tragedia di Cutro abbia suscitato un forte movimento di accoglienza in Calabria. “I calabresi si sono riversati su questa tragedia con la voglia di essere presenti, accoglienti”, afferma il regista, evidenziando come la tragedia abbia scatenato una “grande voglia di essere presenti” e un “grande movimento di accoglienza”. Il documentario, presentato a Crotone, ha registrato un grande successo di pubblico, a dimostrazione di un cambiamento in atto nell’opinione pubblica calabrese, che sembra sempre più orientata verso l’accoglienza.
Il problema dei migranti e la necessità di un’accoglienza reale
Calopresti si sofferma sul problema dei migranti in Italia, evidenziando come “intorno al problema dei migranti ci sia un deficit di umanità”. Il regista sottolinea che “è gente che scappa dalle guerre, dalla sete, da situazioni aberranti”, e che “ci sono ragazzini che partono da soli”. Calopresti si dice convinto che l’unica soluzione sia l’accoglienza, non la repressione: “Assurdo credere di poterli bloccare”, afferma, “l’unica cosa che si può fare è pensare ad accoglierli”. Il regista ribadisce che “in Italia non sono grandi numeri, molti migranti sono di passaggio”, e che “molti potrebbero integrarsi in Calabria”, come dimostra il modello di Riace. Calopresti sottolinea come “in Calabria ci siano paesi abbandonati, scuole svuotate, c’è un rilancio enorme dell’agricoltura e non si trova manodopera”, evidenziando come l’integrazione dei migranti potrebbe essere un’opportunità per il territorio.
Il successo del documentario e le prospettive future
Il documentario “Cutro, Calabria, Italia” ha riscosso un successo inaspettato. La Rai ha deciso di tenerlo in programmazione su Raiplay fino a dicembre, a seguito dei buoni ascolti registrati su Rai3. Il documentario sarà distribuito nelle sale a febbraio, in concomitanza con l’anniversario dell’evento. Calopresti si dice “sorpreso” dal successo del film, che ha registrato un “piccolo record” di ascolti su Rai3, con 500.000 spettatori alle 16.45. Il regista si augura che il documentario possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti.
Riflessioni sull’accoglienza e l’integrazione
Il documentario di Mimmo Calopresti offre un’importante testimonianza della tragedia di Cutro e dell’accoglienza in Calabria. Il regista sottolinea la necessità di un’accoglienza reale e l’opportunità di integrazione dei migranti nel territorio. La sua opera invita a riflettere sull’importanza dell’umanità e della solidarietà nei confronti di chi è costretto a fuggire da guerre e situazioni di disagio. L’integrazione, come dimostra il modello di Riace, può essere un’opportunità per il territorio, offrendo nuove risorse e possibilità di sviluppo.