L’audizione di Zanetti e le dichiarazioni sul ruolo degli ultras
Javier Zanetti, vicepresidente e storica bandiera dell’Inter, è stato sentito dalla Squadra Mobile di Milano come teste nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 19 persone dieci giorni fa, con l’accusa di associazione a delinquere, estorsione, violenza e traffico di droga. L’audizione, durata circa due ore, si è tenuta dopo quella del tecnico interista Simone Inzaghi, e ha riguardato in particolare il ruolo degli ultras e le presunte pressioni esercitate sul club.
Zanetti ha smentito di aver subito pressioni, minacce o intimidazioni da parte dei capi ultrà, dichiarando di aver sempre avuto rapporti “tranquilli” con loro. Ha spiegato di aver parlato con i capi curva, di averli incontrati ad Appiano Gentile per sostenere la squadra o per video e altri appuntamenti, ma di non aver mai percepito un clima di intimidazione. “Da 30 anni sono all’Inter e i rapporti con gli ultras sono una cosa normale”, ha dichiarato Zanetti, aggiungendo che loro “non facevano nulla di male” nei confronti del club.
Il vicepresidente nerazzurro ha anche smentito di aver avvisato Marco Ferdico, capo ultrà in carcere, di un monitoraggio della polizia sulla curva dopo l’omicidio di Vittorio Boiocchi, leader storico della Nord. “Non è vero”, ha risposto Zanetti, smentendo la presunta soffiata contenuta in un’intercettazione tra Ferdico e Marco Materazzi.
Zanetti ha anche riferito di aver incontrato Antonio Bellocco, membro del direttivo della curva e ‘ndranghetista ucciso il 4 settembre. “L’ho visto una volta, me lo hanno presentato altri della curva, in una situazione conviviale”, ha chiarito.
La questione biglietti e il ruolo di Zanetti
Un punto chiave dell’audizione è stato il tema dei biglietti. Zanetti ha confermato che Marco Ferdico gli aveva accennato alla questione dei biglietti che la curva desiderava per la finale di Champions del 2023 (1500). “Io ne parlai con la base della dirigenza, non con Marotta”, ha aggiunto l’ex capitano, precisando che la “situazione” dei ticket era già nota alla società e che lui non aveva “compiti esecutivi nel board”.
In sostanza, Zanetti ha confermato di essere stato informato della richiesta della curva per i biglietti, ma ha sottolineato di non aver avuto un ruolo decisionale nella gestione della questione. La responsabilità di gestire la distribuzione dei biglietti è stata attribuita alla base della dirigenza, non a lui o a Marotta.
L’interrogatorio di Fedez annullato e la prossima audizione di Calabria
Sul fronte dell’indagine, è stato annullato l’interrogatorio di Fedez, previsto per sabato scorso. La scelta di non ascoltarlo da parte della Procura non sarebbe stata legata al fatto che il cantante avesse deciso di non rispondere, ma sarebbero sopraggiunte ulteriori esigenze investigative e c’è stato alla fine un accordo tra pm e difesa.
Fedez era indagato in un procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino. I legali di Fedez hanno precisato che non è mai pervenuta una convocazione da parte dei pm. Il rapper avrebbe dovuto essere sentito con l’assistenza di un avvocato, perché è indagato nel procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà rossonero finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui vicino a Fedez.
Dalle carte sono venuti a galla, poi, “incontri” tra il rapper e Luca Lucci, capo ultrà della Sud milanista, arrestato e più volte intercettato in dialoghi con l’ex di Chiara Ferragni. Gli investigatori nei prossimi giorni dovrebbero ascoltare, sempre come persona informata sui fatti, anche il capitano del Milan Davide Calabria, il quale, stando agli atti, nel febbraio 2023 avrebbe incontrato Lucci in un bar a Cologno Monzese.
Le reazioni di Spalletti e il contesto dell’inchiesta
Il ct della Nazionale Luciano Spalletti ha commentato le telefonate tra gli ultrà e Inzaghi, dichiarando: “A me non è mai capitato che qualcuno mi chiamasse per queste cose e in caso so riattaccare”. Spalletti ha aggiunto: “L’ho trovata una cosa molto nuova e che mi ha sorpreso”.
L’inchiesta della Squadra Mobile di Milano si concentra sulle curve di San Siro e sui traffici illeciti degli ultras. L’indagine ha portato all’arresto di 19 persone con l’accusa di associazione a delinquere, estorsione, violenza e traffico di droga. L’obiettivo dell’inchiesta è quello di fare luce sulle attività illecite degli ultras e sul loro rapporto con i club calcistici.
L’influenza degli ultras sul mondo del calcio
L’inchiesta in corso su San Siro e sui traffici illeciti degli ultras solleva un tema delicato e complesso: l’influenza degli ultras sul mondo del calcio. Da un lato, gli ultras sono spesso visti come la voce e la passione dei tifosi, un elemento fondamentale per l’atmosfera e il calore negli stadi. Dall’altro, il loro potere e la loro influenza possono essere utilizzati per scopi illegali, come l’estorsione, la violenza e il traffico di droga. È importante trovare un equilibrio tra la passione e la partecipazione dei tifosi e la sicurezza e l’integrità del mondo del calcio. La trasparenza e il rispetto delle regole sono fondamentali per garantire un ambiente sano e sicuro per tutti.