Var a chiamata e tempo effettivo: soluzioni in discussione
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale Can A e B, ha aperto al dibattito su due temi caldi nel mondo del calcio: il Var a chiamata e il tempo effettivo. Intervenendo durante la presentazione della seconda edizione del Codice di Giustizia Sportiva Figc a San Siro, Rocchi ha sottolineato che entrambi gli argomenti sono oggetto di discussione all’interno dell’Ifab.
“Var a chiamata e tempo effettivo sono proposte su cui c’è una discussione Ifab, non posso discuterne troppo”, ha affermato Rocchi. “Per quanto riguarda il challenge, è una soluzione alternativa. O meglio, potrebbe essere una soluzione complementare per il calcio di vertice: l’obiettivo è avere una decisione corretta.”
Rocchi ha poi spiegato che l’esperimento sul Var a chiamata condotto in passato ha escluso la chiamata dell’arbitro, ma si trattava di un torneo con un numero limitato di telecamere. “In caso di tornei molto più coperti da questo punto di vista potremmo avere la doppia soluzione”, ha aggiunto.
Riguardo al tempo effettivo, Rocchi ha sottolineato che si sta lavorando sulle perdite di tempo e su altri aspetti. “Se dovesse arrivare nel calcio, stravolgerebbe questo sport, ma probabilmente tutti giocherebbero gli stessi minuti”, ha commentato.
Critiche agli arbitraggi e la sfida dell’omogeneità
Durante la sua intervento, Rocchi ha espresso la sua insoddisfazione per gli arbitraggi dell’ultima giornata. “Se sono soddisfatto degli arbitraggi dell’ultima giornata? No”, ha dichiarato.
Rocchi ha poi affrontato il tema della formazione degli arbitri, sottolineando la difficoltà di creare omogeneità tra loro. “La formazione è fondamentale, specialmente in un gruppo. Noi siamo 46 arbitri, o metto un chip dentro ciascuno di loro, oppure ognuno ha una testa pensante e una sua filosofia”, ha aggiunto. “L’obiettivo è avere una linea comune: possono essere liberi di rappresentare il proprio pensiero, ma se prendiamo una decisione va seguita tutti insieme. L’ideale sarebbe avere omogeneità al cento per cento, ma è praticamente impossibile: si tratta di essere umani.”
Il Var italiano: apprezzato all’estero
Rocchi ha concluso il suo intervento con una nota positiva, sottolineando l’apprezzamento del Var italiano a livello internazionale. “Var? Anche se molto criticati, i nostri Var sono molto apprezzati e riceviamo ogni settimana offerte dall’estero. Ne mandiamo pochi perché siamo pochi, dispiace aver perso Irrati e Valeri, ma dimostra la bontà del lavoro fatto”, ha concluso.
Il futuro del Var e del tempo effettivo
Le dichiarazioni di Rocchi aprono un dibattito interessante sul futuro del Var e del tempo effettivo nel calcio. Il Var a chiamata e il challenge potrebbero essere soluzioni complementari per garantire una maggiore accuratezza delle decisioni arbitrali, ma è fondamentale trovare un equilibrio tra l’utilizzo della tecnologia e la fluidità del gioco. Il tempo effettivo, se implementato, potrebbe stravolgere il calcio, ma potrebbe anche portare a una maggiore equità e a una riduzione delle perdite di tempo. Sarà interessante vedere come l’Ifab si pronuncerà su queste proposte e come il calcio si adatterà a queste potenziali innovazioni.