Crescita rallentata, manovra a rischio
L’obiettivo di crescita del PIL fissato dal governo per il 2024 all’1% sembra sempre più lontano. Durante le audizioni sul piano strutturale di bilancio in Parlamento, sia Bankitalia che l’Ufficio parlamentare di bilancio hanno espresso dubbi sull’obiettivo, prevedendo una crescita più contenuta dello 0,8%.
Il contesto internazionale, con un’economia mondiale in rallentamento, e l’esaurimento della spinta propulsiva post-Covid in Italia sono i principali fattori che contribuiscono a questa previsione. Il quadro economico indebolito complica la composizione della manovra, con la Banca d’Italia che ha espresso preoccupazioni sulle prossime mosse del governo.
In particolare, la Banca d’Italia ha avvertito che rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro potrebbe mettere a rischio l’equilibrio del sistema pensionistico, compromettendo il delicato equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni.
Sfide per la manovra 2025
La Corte dei Conti ha sottolineato la complessità del percorso del piano strutturale di bilancio, evidenziando la necessità di scelte difficili per l’allocazione delle risorse. I giudici contabili hanno evidenziato l’urgenza di investimenti in sanità per affrontare le liste d’attesa e i tempi al pronto soccorso, con particolare attenzione alla carenza di personale infermieristico.
Inoltre, la Corte ha sottolineato l’importanza di garantire stabilità e flessibilità al sistema previdenziale, dopo gli interventi temporanei degli ultimi cinque anni. L’Ufficio parlamentare di bilancio, oltre a sottolineare l’incertezza del quadro macroeconomico, ha evidenziato la carenza di informazioni sulle coperture della manovra, con solo indicazioni generiche al di là di 9 miliardi di deficit.
Preoccupazioni degli enti locali e delle Regioni
Gli enti locali hanno espresso preoccupazioni per possibili tagli alla loro finanza pubblica, temendo che qualsiasi richiesta di contributo per il risanamento diventerebbe estremamente gravosa. Le Regioni, invece, hanno chiesto rassicurazioni sulla riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, un tema per ora congelato che avrebbe un impatto significativo sulle entrate regionali.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che chiuderà il ciclo di audizioni sul piano strutturale di bilancio in Parlamento, dovrà rispondere a queste preoccupazioni e chiarire le strategie del governo per affrontare le sfide economiche e finanziarie del prossimo anno.
Un quadro complesso e incerto
La situazione economica italiana si presenta complessa e incerta. Il rallentamento della crescita, il contesto internazionale sfavorevole e la necessità di trovare risorse per la manovra 2025 pongono sfide significative al governo. La sostenibilità degli sgravi contributivi sul lavoro, la necessità di investimenti in sanità e previdenza, e le preoccupazioni degli enti locali e delle Regioni richiedono un attento e responsabile approccio da parte del governo.