La laurea nascosta e il 30 all’esame
Il Ministro per la Cultura, Alessandro Giuli, ha rivelato in un’intervista al giornalista Pietro Senaldi a Brucoli un retroscena inaspettato sulla sua laurea. Il ministro ha definito la sua laurea un “progetto che nasceva da presidente del Maxxi”, ma ha confessato di essersi ritrovato nella “surreale condizione di voler nascondere il fatto che mi stavo laureando”.
Giuli ha anche svelato il voto ricevuto all’esame: un 30. A proposito della lode, ha commentato: “La lode sarebbe stato un elemento sovrabbondante”.
L’intervista ha suscitato l’attenzione dei media, tanto che il ministro ha ironicamente ringraziato i giornalisti per aver “trovato notizia”.
La contestazione e l’esame
Durante l’intervista, il ministro ha anche accennato a una contestazione ricevuta. Ha spiegato che la contestazione è arrivata dopo l’esame, e che “quando ho fatto l’esame non c’era un contestatore, ma sono arrivati dopo la colazione”.
Giuli ha poi aggiunto che la contestazione è lecita, sostenendo che “è lecito sbagliare a quell’età ed alzarsi tardi”.
Il ministro ha anche rivelato che il professore Gaetano Lettieri lo ha “torchiato” durante l’esame.
Riflessioni sulla laurea e la contestazione
Le dichiarazioni del Ministro Giuli sollevando interrogativi sul suo percorso accademico e sulla sua reazione alla contestazione. La sua decisione di nascondere la laurea e la sua valutazione del voto ricevuto, con la lode definita “sovrabbondante”, potrebbero essere interpretate in diversi modi. La sua reazione alla contestazione, con l’ammissione di aver “sbagliato” e di essersi “alzato tardi”, potrebbe essere vista come un tentativo di sminuire l’evento o come un’autocritica. In ogni caso, le parole del ministro offrono uno spaccato interessante sulla sua personalità e sulle sue opinioni.