Il sequestro del ‘Delfico’ e il caos scolastico
Il palazzo storico ‘Melchiorre Delfico’ di Teramo, sede di una scuola elementare, una media e tre scuole superiori, oltre al convitto nazionale, è stato sequestrato dalla Procura per un’inchiesta sulla sua vulnerabilità sismica. La decisione ha scatenato un’emergenza scolastica che coinvolge 1.200 studenti, costretti a cercare nuove sedi per le lezioni.
La Provincia di Teramo sta lavorando freneticamente per ricollocarli, con diverse soluzioni temporanee. Gli studenti del liceo scientifico e del liceo coreutico saranno trasferiti in altri istituti della città, come il Milli, il Forti, il Pascal e il Comi. Per il liceo classico, si sta valutando l’utilizzo dei locali dell’Università e dell’ex consorzio agrario di viale Mazzini.
Per gli alunni delle scuole elementari e medie, invece, sono state individuate le sedi della De Iacobis e della San Berardo. Il convitto nazionale, che ospita 57 ragazzi, è stato trasferito temporaneamente in albergo, con la Provincia che sta cercando soluzioni di alloggio più stabili.
Lezioni pomeridiane e proteste
La soluzione adottata dalla Provincia per ricollocarli, prevede principalmente lezioni pomeridiane. Questa decisione ha suscitato tensioni tra gli studenti e i genitori, che hanno già annunciato proteste. I liceali si riuniranno martedì pomeriggio in un corteo da piazza Martiri fino al Delfico, mentre altre iniziative sono previste da parte dei genitori.
La Provincia ha annunciato la costruzione di una nuova scuola provvisoria modulare, che dovrebbe essere pronta dopo le feste natalizie. Nel frattempo, si sta lavorando per ottenere il dissequestro del ‘Delfico’.
Le cause del sequestro e le polemiche
Il sequestro del ‘Delfico’ è stato disposto dalla Procura di Teramo a seguito di una relazione ministeriale che ha messo in dubbio la sicurezza dell’edificio. La relazione smentisce precedenti studi della Provincia, che avevano ritenuto l’edificio idoneo. La Procura ha evidenziato la vulnerabilità sismica dell’edificio e la sua non idoneità alla sicurezza.
La decisione ha scatenato polemiche e accuse di negligenza nei confronti della Provincia. Il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, ha annunciato la presentazione di un’istanza di dissequestro, sostenendo la validità dei precedenti studi e la necessità di riaprire la scuola al più presto.
Un’emergenza complessa
L’emergenza scolastica di Teramo è un caso complesso che mette in luce la fragilità del sistema scolastico italiano, soprattutto in materia di sicurezza sismica. La necessità di trovare soluzioni rapide e efficaci per i 1.200 studenti coinvolti, senza compromettere la qualità dell’istruzione, rappresenta una sfida importante per le autorità locali. La questione solleva anche interrogativi sulla gestione della sicurezza degli edifici scolastici, con la necessità di garantire trasparenza e rigore nelle valutazioni e negli interventi.