L’incognita del costo
Il futuro degli e-fuel, carburanti ottenuti da acqua e CO2, è ancora incerto. Sebbene si presentino come una valida alternativa ai motori elettrici nella transizione energetica, il loro principale ostacolo è il costo eccessivo. Come spiega Gaetano Guerra, professore all’Università di Salerno e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, “Le tecnologie ci sono già, ma sono ancora troppo care”. Il convegno organizzato dai Lincei a Roma il 3 e 4 ottobre si propone proprio di analizzare lo stato della ricerca italiana e le prospettive di questo settore.
Come si producono gli e-fuel?
La produzione di e-fuel, detti anche carburanti sintetici, si basa su un processo chimico che utilizza acqua e anidride carbonica. L’acqua viene scissa per ottenere idrogeno, mentre la CO2 viene utilizzata per ricavare carbonio. Questi due elementi vengono poi fatti reagire per produrre idrocarburi utilizzabili come combustibili. L’anidride carbonica può essere prelevata dalle emissioni industriali o direttamente dall’aria.
Un futuro per i trasporti a lungo raggio?
L’obiettivo principale degli e-fuel è la riduzione dell’impatto ambientale del settore dei trasporti, in particolare per i trasporti aerei e marittimi a lunga distanza. Come sottolinea Guerra, “Al momento, in questa tipologia di trasporti è impensabile l’impiego di motori elettrici, ma vale anche per settori come quello dell’acciaio e del cemento”. Per quanto riguarda le auto, invece, l’elettrificazione è una strada percorribile, mentre per gli aerei gli e-fuel potrebbero rappresentare una soluzione promettente.
Emissioni e costi: il dilemma degli e-fuel
Sebbene gli e-fuel siano considerati una soluzione ecologica, è importante sottolineare che anche loro generano emissioni di CO2. Tuttavia, la quantità di anidride carbonica emessa sarebbe equivalente a quella utilizzata nella produzione dei carburanti. Tuttavia, secondo uno studio del 2022 dell’International Council on Clean Transportation, nel 2035 il costo di produzione degli e-fuel sarà ancora quattro volte superiore rispetto a quello dei derivati del petrolio. Guerra, tuttavia, rimane ottimista: “È uno scenario molto probabile, ma quando ero ragazzo anche il costo del fotovoltaico era proibitivo, mentre ora non è più così: dobbiamo dare il tempo alla tecnologia di svilupparsi”.
Un futuro sostenibile?
La sfida degli e-fuel è complessa e richiede un approccio multidisciplinare. Sebbene il loro potenziale per la riduzione delle emissioni sia indiscutibile, il costo elevato rappresenta un ostacolo significativo. La ricerca e l’innovazione tecnologica sono fondamentali per rendere questa tecnologia accessibile e competitiva. È necessario un impegno congiunto di governi, industria e centri di ricerca per accelerare lo sviluppo e la diffusione di questa promettente soluzione per un futuro a basso impatto.