Interrogatori di garanzia: confessioni e silenzi
Gli interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito dell’indagine che ha smantellato i vertici della curva Nord dell’Inter e Sud del Milan si sono conclusi oggi a Milano. In un clima di alta tensione, cinque dei sei indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre un sesto ha ammesso le accuse. Il gip Domenico Santoro ha interrogato i principali imputati, tra cui Gianfranco Ferdico, padre di Marco, uno dei capi ultrà dell’Inter, Renato Bosetti e Giuseppe Caminiti. Quest’ultimo, come Bellocco legato alla ‘ndrangheta, è accusato anche dell’omicidio del 1992 di Fausto Borgioli, uomo della banda di Francis Turatello. I tre, insieme ad altri due ai domiciliari, non hanno risposto alle domande. Cristian Ferrario, ritenuto prestanome del leader ultrà nerazzurro Andrea Beretta e di Antonio Bellocco, ucciso da Beretta a coltellate un mese fa, ha invece chiarito senza negare le accuse.
Un’inchiesta delicata e controversa
L’inchiesta che ha portato all’arresto dei vertici delle curve Nord dell’Inter e Sud del Milan è stata avviata nel 2022 e si è concentrata su un’organizzazione criminale che operava all’interno dei gruppi ultrà. Le accuse riguardano una serie di reati, tra cui intestazione fittizia di beni, estorsione, violenza privata e associazione a delinquere. L’indagine ha svelato un sistema di potere e di controllo che si estendeva ben oltre le tribune dello stadio, con ramificazioni in diversi settori della società. L’inchiesta ha suscitato un acceso dibattito pubblico, con opinioni contrastanti sull’opportunità di un’azione così incisiva nei confronti dei gruppi ultrà. C’è chi sostiene che l’azione repressiva sia necessaria per contrastare la criminalità organizzata, mentre altri criticano l’eccessiva attenzione mediatica rivolta al fenomeno e il rischio di criminalizzare un’intera categoria di tifosi.
Il ruolo del pm Paolo Storari
Agli interrogatori era presente il pm Paolo Storari, che potrebbe essere messo sotto scorta come richiesto dal procuratore Marcello Viola. La decisione in merito alla scorta è ancora in sospeso. L’inchiesta ha avuto un forte impatto sulla vita del pm Storari, che si è trovato al centro di un’indagine delicata e controversa. La richiesta di scorta è un segnale della gravità della situazione e del rischio che il pm corre per la sua sicurezza. La decisione della Prefettura sarà cruciale per garantire la sicurezza del pm e la prosecuzione dell’inchiesta in modo sereno ed efficace.
Riflessioni sulla lotta alla criminalità organizzata
L’inchiesta sui vertici delle curve Nord e Sud evidenzia la complessità della lotta alla criminalità organizzata. La presenza di infiltrazioni mafiose in contesti come il tifo calcistico rappresenta una sfida per le forze dell’ordine e per la società civile. L’azione repressiva è necessaria, ma non sufficiente. È importante promuovere una cultura di legalità e di rispetto delle regole, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni sportive e le comunità locali. Solo attraverso un lavoro di squadra e un impegno costante si può contrastare efficacemente il fenomeno della criminalità organizzata e garantire la sicurezza di tutti.