Protesta contro il ddl Sicurezza e a sostegno della Palestina a Cagliari e Sassari
Il 5 ottobre, a Cagliari, si terrà una manifestazione in piazza per dire no al ddl Sicurezza (1660) e per rivendicare la possibilità di manifestare liberamente a favore del popolo palestinese. La manifestazione, organizzata da Retza de is istudiantes, Foras, Unigcom, assemblea Palestina Sassari e Unica per la Palestina, partirà alle 17 da piazza Garibaldi e si snoderà per le vie del centro cittadino, terminando in piazza del Carmine.
Gli organizzatori denunciano il ddl Sicurezza come “liberticida, da stato di polizia”, e lo definiscono un “decreto agevolato da un’opposizione parlamentare silente” che “segue la scia dei decreti Minniti e Salvini, e supera il fascismo del decreto Rocco”. Secondo loro, il decreto “colpisce la genesi della lotta nella sua totalità andando a ledere il diritto di protesta, in particolare le manifestazioni contro la guerra (a cominciare da quelle contro il genocidio a Gaza), e quelle contro la costruzione di nuove basi militari, i picchetti operai, le proteste contro le grandi opere, le manifestazioni e i presidi contro la speculazione energetica e per il diritto all’abitare”.
A Sassari, la manifestazione pro Palestina, inizialmente prevista per il 7 ottobre, è stata spostata a sabato 12 ottobre dopo lo stop della questura. Gli organizzatori si ritroveranno in piazza d’Italia alle 17 per esprimere la solidarietà al popolo palestinese. Nel loro documento, chiedono “la liberazione totale della Palestina e il suo riconoscimento come stato autonomo e libero dalla presenza coloniale sionista; Il riconoscimento del crimine di genocidio compiuto dall’entità sionista e la condanna internazionale di Israele e del suo governo e la fine di ogni tipo di impunità; Il diritto al ritorno del popolo palestinese alle proprie terre e alle proprie case; Il ritiro di qualsiasi provvedimento repressivo o di censura per chi si schiera con il popolo palestinese”.
Il ddl Sicurezza e la libertà di manifestazione
Il ddl Sicurezza, noto anche come decreto sicurezza, è stato approvato dal governo italiano nel 2018. Il decreto ha introdotto una serie di misure che riguardano la sicurezza pubblica, l’immigrazione e la lotta al terrorismo. Tra le misure più controverse vi sono quelle che limitano il diritto di manifestazione e di protesta.
Il decreto ha suscitato critiche da parte di diverse organizzazioni per i diritti umani e politici, che lo accusano di essere liberticida e di limitare la libertà di espressione e di assemblea. In particolare, il decreto ha introdotto nuove norme che rendono più difficile l’organizzazione di manifestazioni e di proteste, e che prevedono pene più severe per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate.
Le organizzazioni che si battono per i diritti umani e politici denunciano che il decreto è un attacco alla libertà di espressione e di assemblea, e che rappresenta un pericolo per la democrazia.
La questione della libertà di manifestazione è un tema centrale nel dibattito politico italiano. Da un lato, vi è chi sostiene che la sicurezza pubblica sia un bene fondamentale che deve essere tutelato a tutti i costi, anche a costo di limitare la libertà di espressione e di assemblea. Dall’altro lato, vi è chi sostiene che la libertà di espressione e di assemblea siano diritti fondamentali che devono essere garantiti, anche a costo di accettare un certo rischio per la sicurezza pubblica.
Il dibattito sulla libertà di manifestazione è destinato a continuare, e il ddl Sicurezza rappresenta un punto di riferimento importante per questo dibattito.
La questione palestinese
La questione palestinese è un conflitto che dura da decenni e che ha causato la morte di migliaia di persone. Il conflitto è nato dalla divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, nel 1948. Da allora, il conflitto ha visto diverse guerre e intifada, e la situazione è tutt’ora molto tesa.
La questione palestinese è un tema complesso e controverso, e non esiste una soluzione facile. Le due parti in conflitto hanno posizioni molto diverse e spesso inconciliabili. La comunità internazionale ha cercato di mediare tra le due parti, ma finora senza successo.
La questione palestinese è un tema di grande importanza per la pace e la stabilità del Medio Oriente. La risoluzione del conflitto è un obiettivo fondamentale per la comunità internazionale, e la speranza è che un giorno si possa raggiungere una soluzione pacifica che garantisca la giustizia e la sicurezza per entrambe le parti in conflitto.
La libertà di manifestazione e la lotta per la giustizia sociale
Le manifestazioni contro il ddl Sicurezza e a sostegno della Palestina sono un segno importante della vitalità della società civile e della sua capacità di reagire alle ingiustizie. La libertà di manifestazione è un diritto fondamentale che deve essere tutelato, e la lotta per la giustizia sociale è un compito che spetta a tutti noi. In un momento in cui i diritti civili sono sempre più minacciati, è importante alzare la voce e difendere i nostri valori.