Le città italiane ‘da 15 minuti’
Un nuovo studio, condotto da ricercatori dei Sony Computer Science Laboratories – Rome in collaborazione con Sapienza Università di Roma e il Centro Ricerche Enrico Fermi, ha svelato quali città italiane possono essere considerate ‘città da 15 minuti’. Questo concetto, che sta guadagnando sempre più popolarità, si riferisce alla possibilità per le persone di soddisfare gran parte dei propri bisogni quotidiani nel raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Cities, ha analizzato migliaia di città in tutto il mondo, tra cui 50 italiane, utilizzando uno strumento online che misura l’accessibilità a servizi essenziali come scuole, ospedali, ristoranti e luoghi ricreativi.
Delle città italiane analizzate, solo 6 hanno superato la soglia del 90% di popolazione che può accedere a tali servizi in 15 minuti: **Milano, Torino, Livorno, Genova, Bologna e Firenze**. Al contrario, città come Roma (71%) e Napoli (60%) presentano una percentuale inferiore.
Lo studio evidenzia come la dimensione della città non sia l’unico fattore determinante. Ad esempio, Perugia, una città più piccola, si colloca al 40% di accessibilità, probabilmente a causa della sua conformazione urbanistica.
Uno strumento per la pianificazione urbana
Lo strumento online sviluppato dai ricercatori non si limita a misurare l’accessibilità dei servizi, ma mira anche a fornire un aiuto per la pianificazione urbana. Spesso si osserva una distribuzione eterogenea dei servizi, con alcune aree della città sovraffollate e altre con scarsa accessibilità. Lo strumento permette di simulare la ridistribuzione dei servizi esistenti, mantenendo la stessa quantità, per garantire un accesso più equo e realizzare una ‘versione ideale’ della città.
I ricercatori sottolineano come, in alcune città, piccole modifiche possano portare a grandi miglioramenti, mentre in altre la riorganizzazione dei servizi è più complessa. Ad esempio, in quartieri a bassa densità abitativa, non è realistico pensare di fornire tutti i servizi a 15 minuti di distanza.
Secondo i ricercatori, è importante concentrarsi sulla prossimità dei servizi piuttosto che sulla velocità di spostamento. Non è realistico aspettarsi di avere tutti i servizi a 15 minuti, ma è possibile riallocare alcuni servizi, come uffici o ristoranti, per migliorare l’accessibilità in diverse aree della città.
Ad esempio, a Roma si osserva un eccesso di alcuni servizi nell’area centrale e una carenza in alcune periferie. Modificando la distribuzione dei servizi, mantenendo la stessa quantità, si potrebbe migliorare la situazione di molte persone senza penalizzare coloro che già hanno accesso a tali servizi.
Verso un futuro più sostenibile
Questo studio evidenzia l’importanza di una pianificazione urbana che tenga conto dell’accessibilità ai servizi essenziali. La ‘città da 15 minuti’ non è solo un concetto teorico, ma un modello concreto per migliorare la qualità della vita dei cittadini, riducendo gli spostamenti in auto, le emissioni di CO2 e promuovendo stili di vita più sani e sostenibili.
Lo strumento sviluppato dai ricercatori rappresenta un passo avanti nella direzione di una pianificazione urbana più efficiente e equa. Spero che questo studio possa essere un punto di riferimento per i decisori politici e gli urbanisti, che si troveranno a dover affrontare sfide sempre più complesse in un mondo in continua evoluzione.