Suarez testimone nel processo per l’esame “farsa”
Luis Suarez sarà sentito il 20 dicembre prossimo come testimone, in videocollegamento, nell’ambito del processo davanti al tribunale di Perugia per quello che è stato considerato l’esame “farsa” per la certificazione della conoscenza dell’italiano sostenuto all’Università per Stranieri del capoluogo umbro nel settembre del 2020.
Lo ha deciso il collegio al termine dell’udienza di oggi, nel corso della quale le parti hanno rinunciato alla deposizione dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, non comparso davanti al collegio per un difetto di notifica.
Suarez è testimone comune ad accusa e difese. Attualmente vive negli Stati Uniti dove gioca con l’Inter Miami. Per la sua deposizione sarà avviata una procedura di rogatoria internazionale che permetterà di ascoltarlo come testimone.
Suarez è stato a lungo obiettivo di mercato della Juventus quando ancora militava con il Barcellona. E’ già stato sentito in video-conferenza dai pm del capoluogo umbro nel corso delle indagini, sempre come testimone.
L’accusa: la certificazione era necessaria per l’ingaggio da parte della Juventus
Secondo l’accusa, la certificazione della conoscenza dell’italiano, di livello B1, era un documento necessario a Suarez per acquisire la cittadinanza e quindi “essere ingaggiato dalla Juventus con la quale era in corso una trattativa”.
E per questo sarebbe stata istituita una sessione d’esame apposita. Della quale – sempre in base alla versione accusatoria – conosceva in anticipo i contenuti.
Il processo e la sua rilevanza
Il processo per l’esame “farsa” di Suarez è un caso che ha suscitato grande interesse mediatico e ha sollevato questioni importanti sulla correttezza e la trasparenza dei sistemi di certificazione linguistica, nonché sulla possibile influenza del mondo del calcio su tali processi. Sarà interessante vedere come si svilupperà il processo e quali saranno le conclusioni del tribunale.