La riesumazione e l’autopsia
Questa mattina, al cimitero di Nogarole Vicentino (Vicenza), è stato estumulato il corpo di Nadia Chiarello, la ragazza deceduta 45 anni fa in circostanze misteriose. La procura di Vicenza ha ordinato la riesumazione della salma dopo le richieste della famiglia, che non ha mai creduto nell’incidente come causa della morte. Il corpo della ragazza, all’epoca 17enne, è stato trasferito nell’istituto di medicina legale di Padova dove i medici legali nei prossimi giorni effettueranno l’autopsia. L’esame sarà preceduto da una tac per permettere di studiare meglio i resti recuperati. Presenti nel cimitero i carabinieri, i familiari della vittima con gli avvocati e il sindaco di Nogarole Romina Bauce.
Un caso riaperto
Il caso era stato riaperto nel 2021 dalla Procura di Vicenza, dopo la denuncia della sorella di Nadia che aveva ricevuto una lettera anonima con alcune minacce. La famiglia ha sempre espresso dubbi sulla versione ufficiale dell’incidente, che aveva portato alla morte della ragazza nel gennaio del 1979 ad Arso di Chiampo (Vicenza). L’autopsia e gli esami in corso potrebbero finalmente fornire risposte e far luce su quanto accaduto 45 anni fa.
La ricerca della verità
La riesumazione della salma di Nadia Chiarello dopo 45 anni è un atto di giustizia per la famiglia e un tentativo di far luce su un caso che ha lasciato molti interrogativi. La ricerca della verità, anche a distanza di decenni, è fondamentale per dare pace ai familiari e per garantire che la giustizia sia fatta. Speriamo che l’autopsia e gli esami in corso possano fornire risposte definitive e chiudere questo capitolo doloroso.