La requisitoria del pubblico ministero
Il processo per l’omicidio di Denis Bergamini è giunto alla fase finale con la requisitoria del pubblico ministero. Il procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio ha ribadito la sua convinzione che il delitto sia maturato in un “contesto patriarcale”, sostenendo che Isabella Internò avrebbe agito per “salvare l’onore” dopo l’aborto di un figlio di Bergamini e la mancata celebrazione di un matrimonio riparatore.
Il pubblico ministero ha chiesto 23 anni di reclusione per Isabella Internò, accusata di essere la mandante dell’omicidio. Secondo la Procura, la Internò avrebbe “stolkerizzato” Bergamini, continuando a perseguitarlo anche dopo la fine della loro relazione. Il movente del delitto sarebbe da ricercare nella volontà della Internò di “salvare l’onore” dopo la fine della relazione con Bergamini, che non avrebbe voluto sposarla.
“Isabella Internò ha tradito l’affetto che il ragazzo aveva per lei, ha esasperato lei il rapporto e pur di salvare l’onore non ha esitato ad agire come sappiamo. Per il tempo trascorso, però, merita le attenuanti generiche e per questo che non chiediamo l’ergastolo, ma 23 anni di reclusione”, ha affermato D’Alessio.
Le dichiarazioni di Tiziana Rota
La Procura ha ritenuto fondate e rilevanti le dichiarazioni di Tiziana Rota, moglie del calciatore Maurizio Lucchetti e amica intima di Isabella Internò. Secondo la testimonianza di Rota, la Internò avrebbe confidato che se Bergamini non fosse tornato sui suoi passi sarebbe stato “un uomo morto, perché mi ha disonorata, deve tornare da me perché io lo faccio ammazzare”.
Le prossime udienze
Il processo è stato rinviato al 23 novembre, quando parleranno i legali di parte civile. Il 27 e 30 novembre è prevista l’arringa difensiva ed eventuali repliche dell’accusa. La sentenza è prevista per il primo ottobre.
Un delitto in un contesto sociale complesso
Il processo per l’omicidio di Denis Bergamini solleva importanti questioni legate alla violenza di genere e al ruolo della società nel contesto di una relazione tossica. L’accusa di “salvare l’onore” rimanda a un’epoca in cui le donne erano spesso costrette a conformarsi a ruoli sociali rigidi e a subire le conseguenze di scelte non conformi alle aspettative sociali. La vicenda di Bergamini è un monito sulla necessità di contrastare la violenza di genere e di promuovere una cultura di rispetto e di uguaglianza tra uomini e donne.