Un nuovo bombardamento israeliano a Gaza colpisce un complesso scolastico
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte un complesso scolastico nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, l’attacco ha causato la morte di almeno tre persone e il ferimento di diverse altre. La scuola ‘Khaled bin Al-Walid’ era stata riconvertita in un centro per sfollati, come affermato da Wafa.
Le Idf accusano Hamas di utilizzare la scuola come centro di comando
Le Idf, da parte loro, sostengono che elicotteri israeliani hanno colpito terroristi di Hamas in un centro di comando del movimento islamista che era stato incorporato nell’ex scuola. Le forze armate israeliane affermano che il centro era utilizzato per “pianificare e portare a termine attacchi” contro lo Stato ebraico. Le Idf sottolineano di aver adottato “molte misure” per mitigare i danni ai civili nell’attacco, ma accusano Hamas di “violare sistematicamente il diritto internazionale sfruttando brutalmente le istituzioni civili e la popolazione come scudo umano per attività terroristiche”.
Un’altra scuola colpita a Gaza: 7 vittime in un bombardamento precedente
Secondo Wafa, un’altra scuola è stata colpita dalle forze israeliane anche ieri. Si stima che sette persone siano morte nel bombardamento dell’istituto ‘Kafr Qasim’ nel campo profughi di Al-Shati, nel nord di Gaza. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso è di almeno 41.431 morti e 95.818 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.
Il dramma della guerra e la necessità di una soluzione politica
La notizia del bombardamento di una scuola a Gaza è un’ulteriore testimonianza del dramma della guerra in corso. La perdita di vite innocenti, in particolare di bambini e donne, è una tragedia che non può essere accettata. È fondamentale che la comunità internazionale si impegni per una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese, che metta fine alla violenza e garantisca la sicurezza e la dignità per tutti i popoli coinvolti.