Il grido d’allarme della Cna Piemonte
La Cna Piemonte ha espresso con fermezza la necessità di un rinvio della scadenza del 2035, fissata dall’Unione Europea, per il divieto di vendita di nuovi veicoli a motore endotermico. L’associazione degli artigiani e degli imprenditori sostiene che una “transizione graduale” è fondamentale per “evitare di compromettere il tessuto industriale della regione”.
Secondo la Cna, il settore automotive si trova in una fase critica e l’attuazione di passaggi così rapidi verso l’elettrico rischia di avere ripercussioni devastanti per la filiera, in particolare per le piccole e medie imprese che operano nel settore della fornitura e subfornitura. La richiesta di rinvio, secondo l’associazione, non rappresenta una resistenza al cambiamento, ma una necessaria presa di coscienza delle criticità attuali e del rischio che un’applicazione troppo rigida delle normative possa compromettere la sopravvivenza di migliaia di aziende.
Il segretario regionale della Cna, Delio Zanzottera, ha affermato che il rinvio del blocco è essenziale per proteggere le tante imprese della filiera automotive piemontese, molte delle quali, prevalentemente Pmi, non sarebbero in grado di completare una riconversione industriale entro i tempi stabiliti, con il rischio di dover chiudere. Supportare queste imprese nella transizione è fondamentale, ma è necessario garantire che abbiano il tempo necessario per farlo, senza essere costrette ad affrontare sfide insormontabili.
Anche il presidente della Cna Piemonte, Giovanni Genovesio, ha sottolineato l’importanza di una transizione graduale, riconoscendo al contempo l’importanza degli obiettivi di decarbonizzazione del settore automotive. La richiesta di un rinvio, secondo Genovesio, è un passo cruciale per permettere alle imprese piemontesi di trovare un equilibrio tra le esigenze ambientali e la sostenibilità economica, dando loro il tempo e le risorse per adattarsi senza dover affrontare il rischio di un collasso immediato.
Il futuro dell’automotive in Piemonte
La posizione della Cna Piemonte solleva una questione fondamentale: come conciliare la necessità di una transizione verso un settore automotive più sostenibile con la necessità di preservare il tessuto industriale locale, ricco di piccole e medie imprese che rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia piemontese?
La sfida è complessa e richiede un approccio attento e ponderato. La transizione verso l’elettrico è inevitabile, ma è necessario garantire che avvenga in modo graduale e sostenibile, supportando le imprese nella riconversione e nell’acquisizione delle competenze necessarie per affrontare le nuove tecnologie. Il rischio di un’applicazione troppo rigida delle normative potrebbe portare a un collasso del settore, con conseguenze negative per l’economia e l’occupazione.
La Cna Piemonte ha lanciato un appello chiaro e forte: è necessario un cambio di passo, un approccio più pragmatico e attento alle esigenze del territorio. La transizione verso l’elettrico deve essere un percorso condiviso, che tenga conto delle specificità del settore automotive piemontese e che offra alle imprese il tempo e le risorse necessarie per adattarsi senza dover affrontare il rischio di un collasso immediato.
Un equilibrio delicato
La richiesta della Cna Piemonte solleva un punto cruciale: la transizione verso l’elettrico è un processo complesso che richiede un approccio attento e ponderato. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze ambientali e la sostenibilità economica, garantendo che le imprese abbiano il tempo e le risorse necessarie per adattarsi al cambiamento. Un’applicazione troppo rigida delle normative potrebbe avere conseguenze negative per l’economia e l’occupazione, soprattutto in un territorio come il Piemonte, dove la filiera automotive è un pilastro fondamentale.