La requisitoria e le parole di Donata Bergamini
Il processo per la morte di Denis Bergamini, il calciatore trovato senza vita nel 1989, ha visto un importante passo avanti con la requisitoria dell’accusa. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Intonti. Donata Bergamini, sorella di Denis, ha espresso soddisfazione per la requisitoria, dichiarando: “Sono stata contenta della requisitoria perché sono emerse le verità che sia io che mio padre gridavamo sin dall’inizio. Queste verità dovevano emergere nel 1989, ma qualcuno non ha voluto farlo. Dopo così tanti anni la Internò poteva parlare e comportarsi in modo diverso”.
L’attesa di giustizia e le parole dell’avvocato Anselmo
L’avvocato di parte civile, Fabio Anselmo, ha commentato la requisitoria sottolineando l’attesa di giustizia durata 35 anni: “È vero che essere condannati dopo 35 anni può sembrare un atto ingiusto, ma è altrettanto vero che attendere giustizia per 35 anni lo è sicuramente di più”.
La lunga attesa per la verità
La vicenda di Denis Bergamini è un esempio di come la giustizia possa essere lenta e complessa. Dopo 35 anni, la famiglia Bergamini vede finalmente emergere la verità, ma il costo di questa attesa è stato altissimo. La vicenda solleva interrogativi sulla giustizia italiana e sul ruolo della verità nella risoluzione di casi complessi come questo.