Scontri violenti a El Alto
La ‘Marcia per salvare la Bolivia’, indetta dall’ex presidente Evo Morales, ha visto scontri violenti tra i suoi sostenitori e quelli del presidente Luis Arce. Il valico di Ventilla, nel comune di El Alto, è stato teatro di tafferugli che hanno visto l’utilizzo di petardi, pietre ed esplosivi. Le tensioni sono culminate in un clima di violenza che ha visto anche l’attacco di alcuni giornalisti.
La marcia di Morales e le richieste
La marcia, partita martedì scorso da Caracollo nella regione andina di Oruro, ha come obiettivo finale La Paz. I seguaci di Morales chiedono la sua qualificazione come candidato alle elezioni del 2025 e le dimissioni del presidente Arce. La mobilitazione ha attraversato diverse località, con un clima di crescente tensione che ha raggiunto il culmine nella città di El Alto.
Reazione del governo Arce
Il governo Arce ha reagito alla marcia di Morales con una forte opposizione. Settori sociali e funzionari governativi si sono radunati per contrastare la mobilitazione dell’ex presidente. La presenza di dinamite e il lancio di pietre contro i simpatizzanti del presidente Arce hanno aggravato la situazione, creando un clima di instabilità e violenza.
Un clima di crescente instabilità
La situazione in Bolivia è preoccupante, con la crescente instabilità politica che si traduce in scontri violenti tra i sostenitori di due figure chiave. La marcia di Morales e la reazione del governo Arce evidenziano un clima di polarizzazione che rischia di degenerare in un conflitto più ampio. È necessario un dialogo aperto e costruttivo per trovare una soluzione pacifica e democratica alla crisi politica che attraversa il paese.