Un ricordo disegnato sulla sabbia
Un ricordo disegnato sulla sabbia per Gioele Putzu, il bambino di nove anni morto sabato scorso dopo essere stato travolto da una porta da calcio in un campo sportivo a Ozieri, nel Sassarese. Il tragico incidente è avvenuto mentre Gioele si trovava al campo per assistere al concerto di Fedez.
L’artista Nicola Urru, come accade per grandi fatti di cronaca, ha voluto realizzare sulla spiaggia sassarese di Platamona una nuova scultura sulla sabbia. Si tratta di un altorilievo di circa 15 metri nel quale ha riprodotto il dolore dei genitori di Gioele e una figura che si staglia alle loro spalle dietro un grande orologio. In basso anche un aquilone: Gioele, infatti, sarebbe stato travolto dalla pesante porta di calcio proprio mentre stava giocando con un aquilone.
Un monito per l’empatia
Ma l’opera di Urru vuole essere anche un monito per l’empatia, spesso offuscata dalla superficialità. L’artista, infatti, critica il minuto di silenzio osservato all’inizio del concerto di Fedez, sostenendo che “così rischia di morire l’empatia di un genere umano assordato dalla musica che copre le grida di dolore”.
L’arte come ponte con la memoria
La scultura di Nicola Urru è un toccante esempio di come l’arte possa essere utilizzata per ricordare e onorare le vittime di tragedie. L’opera, realizzata con un materiale effimero come la sabbia, assume un significato profondo e duraturo, invitando alla riflessione sul dolore e sull’empatia. Il contrasto tra la fragilità della sabbia e la pesantezza del tema trattato rende l’opera ancora più potente e suggestiva.