Divieto di trasferta per i tifosi della Stella Rossa
La dirigenza della Stella Rossa di Belgrado ha ribadito oggi il pressante appello ai propri tifosi a non recarsi a Milano per gli incontri di Champions League con Inter e Milan, in programma rispettivamente il primo ottobre e l’11 dicembre. Il direttore operativo della società Marko Petrovic, sottolineando la grande delusione per la decisione degli organi di polizia italiani di vietare le trasferte a Milano delle tifoserie della Stella Rossa, ha riferito di un incontro martedì scorso tra i rappresentanti dei club dei due Paesi, delle due polizie e di rappresentanti Uefa.
“Noi abbiamo reagito con estrema fermezza. Non siamo contenti che la Stella Rossa giocherà a Milano senza il sostegno dei nostri tifosi”, ha detto Petrovic secondo il quale i supporter della squadra belgradese sarebbero stati più di 4 mila, molti dei quali hanno già acquistato biglietti aerei e prenotato hotel. Tuttavia, ha osservato, “le regole sono queste e in simili situazioni a prevalere è la posizone della polizia locale, e la Uefa non ha potuto far nulla”.
Il divieto, ha aggiunto Petrovic, riguarda tutti i cittadini serbi e i cittadini di altri Paesi che sono di origini serbe. A tutti loro sarà proibito l’acquisto di biglietti per lo stadio di Milano, dove agli ingressi vigono controlli rigorosi – ha osservato. E anche se alcuni dovessero riuscire a procurarsi il biglietto per vie traverse, con altro nome e mediante altre persone, lo stesso non potranno entrare allo stadio, dove agli ingressi si effettuano controlli con i documenti personali di identità. “La polizia italiana è molto rigorosa al riguardo. La loro valutazione dei rischi di sicurezza li ha portati a decisioni che non sono in uso nel calcio europeo, ma che valgono invece in Italia”, ha detto Petrovic, ricordando i divieto di trasferta in Italia imposti in passato per le tifoserie di Fejenoord e Eintracht. E anche lo scorso dicembre nel basket per i sostenitori della Stella Rossa impegnata a Milano contro l’Olimpia.
“Facciamo per questo appello ai nostri tifosi a non recarsi in nessun caso a Milano e a non cercare di comprare biglietti poichè non sarà consentito l’ingresso allo stadio”, ha affermato il dirigente della Stella Rossa, che aveva riferito ieri del divieto alle trasferte in Italia dei propri sostenitori.
Un divieto che pesa sulla Stella Rossa
La decisione della polizia italiana di vietare la trasferta dei tifosi della Stella Rossa a Milano è stata accolta con delusione dalla dirigenza del club serbo. Il direttore operativo Marko Petrovic ha sottolineato come la squadra si troverà a giocare senza il sostegno dei propri tifosi, che erano in gran numero e avevano già organizzato la trasferta. Il divieto, che riguarda tutti i cittadini serbi e di altri Paesi di origine serba, è stato motivato da valutazioni di sicurezza da parte della polizia italiana, che ha ritenuto necessario applicare misure di controllo molto rigorose.
Questo divieto è stato imposto anche in passato ad altre tifoserie, come quelle di Feyenoord ed Eintracht, e anche nel basket lo scorso dicembre per i tifosi della Stella Rossa impegnata a Milano contro l’Olimpia. La dirigenza del club ha ribadito l’appello ai tifosi a non recarsi a Milano, sottolineando che l’ingresso allo stadio sarà vietato a tutti coloro che non hanno un biglietto regolare e che non potranno entrare con altri documenti o per vie traverse.
Un divieto che solleva interrogativi
Il divieto di trasferta imposto dalla polizia italiana ai tifosi della Stella Rossa solleva alcuni interrogativi. È comprensibile la necessità di garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi, ma la decisione di vietare la trasferta di un’intera tifoseria, in base alla nazionalità o all’origine, potrebbe essere vista come una misura eccessiva. È importante riflettere sull’impatto di queste decisioni, non solo per i tifosi ma anche per il clima di accoglienza e di rispetto reciproco tra le tifoserie. La collaborazione tra le autorità e i club è fondamentale per trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza senza limitare la partecipazione dei tifosi.