Un’opera d’arte accessibile a tutti
Il telero “Lucania ’61”, opera monumentale di Carlo Levi, è da oggi accessibile anche alle persone cieche e ipovedenti. La mappatura 3D del dipinto, presentata alla sede della Fondazione Amendola a Torino, consente una fruizione tattile dell’opera, rendendola accessibile a un pubblico più ampio. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Università di Pavia e Virginio Cantoni, autore della traduzione dell’opera in forma tattile.
Il progetto prevede la riproduzione dei contorni e delle forme dei personaggi e dei dettagli del dipinto tramite rilievi tattili. Questi rilievi sono etichettati con lettere Braille e correlati agli elementi rappresentati con una legenda che associa una descrizione a ogni lettera. In questo modo, le persone cieche e ipovedenti possono esplorare l’opera con il tatto, comprendendone i dettagli e i significati.
Un passo avanti per l’inclusione culturale
L’accessibilità del telero “Lucania ’61” rappresenta un importante passo avanti per l’inclusione nell’arte e nella cultura. Michela Favaro, vicesindaca di Torino, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, che “rende fruibile al pubblico delle persone ipovedenti e non vedenti” un’opera d’arte di grande valore storico e culturale. L’iniziativa si configura come un servizio di inclusione, un’occasione di conoscenza e scoperta, che mette a disposizione dei cittadini uno strumento per il dialogo e il confronto sul piano artistico, culturale e sociale.
L’arte per tutti
L’accessibilità all’arte è un diritto fondamentale per tutti. La possibilità di fruire di un’opera d’arte come “Lucania ’61” in modo tattile apre nuove porte all’inclusione e alla democratizzazione della cultura. Questo progetto dimostra come la tecnologia e la creatività possono essere utilizzate per abbattere le barriere e rendere l’arte accessibile a tutti, indipendentemente dalle proprie capacità sensoriali.