Un romanzo che riapre le ferite del passato
“Il depistaggio”, il nuovo romanzo di Mario Riviello, edito da Infinito Edizioni, è un’opera corale che si addentra nel periodo buio della lotta armata in Italia, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Il romanzo racconta la storia di un gruppo di personaggi, ognuno con il suo passato e le sue ferite, uniti da un drammatico caso di cronaca nera rimasto irrisolto.
Tra i protagonisti troviamo un fotografo in profonda crisi esistenziale e professionale, una modella molto più giovane di lui, una donna dall’oscuro passato, un anziano magistrato e un poliziotto. Le loro vite si intrecciano in un crescendo di scoperte e colpi di scena, nel tentativo di fare finalmente luce su un caso che li ha colpiti tutti.
Il romanzo è ambientato in un clima storico accuratamente ricostruito, con dettagli che riportano alla mente il periodo della lotta armata in Italia. L’autore, attraverso le voci dei suoi personaggi, ci fa rivivere quell’epoca di tensioni sociali, di ideali politici e di scelte dolorose.
Un’analisi profonda del terrorismo in Italia
“Il depistaggio” non è solo un romanzo di suspense, ma anche un’analisi profonda del fenomeno del terrorismo in Italia. L’autore non si limita a raccontare la storia di un caso specifico, ma si addentra nelle motivazioni che hanno spinto alcuni giovani a intraprendere la via della violenza, nelle conseguenze di quelle scelte e nell’opacità di un sistema che ha contribuito a alimentare la violenza.
Il romanzo mette in luce le contraddizioni di un periodo storico complesso, dove le ideologie politiche si scontravano con la realtà quotidiana, dove la speranza di un futuro migliore si mescolava al terrore e alla violenza.
L’autore, che ha vissuto in prima persona quell’epoca, ci offre un punto di vista privilegiato, mostrandoci le conseguenze delle scelte di allora sul piano umano ed esistenziale dei singoli personaggi. Il racconto è affidato alla voce del protagonista, che aveva abbandonato la militanza politica proprio in dissenso con la deriva della lotta armata.
Un autore con una profonda conoscenza del mondo della cultura
Mario Riviello, nato a Portici (Napoli) nel 1962, vive da oltre trent’anni a Roma, dove ha lavorato a lungo nell’Information Technology. La sua passione per la scrittura si è manifestata fin da giovane, e si è concretizzata in tre romanzi: “Volo” (2000), “La ballata dell’uomo morto” (2005) e ora “Il depistaggio”.
Oltre alla scrittura, Riviello ha una lunga esperienza nel mondo della fotografia. Ha collaborato con alcune riviste francesi ed ha esposto in varie mostre fotografiche. La sua conoscenza del mondo della cultura, unita alla sua profonda sensibilità per le vicende umane, si riflette in “Il depistaggio”, un romanzo che non lascia indifferenti.
Un romanzo che ci invita a riflettere sul passato
“Il depistaggio” è un romanzo che ci invita a riflettere sul passato, non solo sulla lotta armata in Italia, ma anche sulle scelte che facciamo nella vita e sulle loro conseguenze. L’autore ci mostra come il passato non sia mai veramente passato, ma continui a influenzare il presente e il futuro dei singoli personaggi e della società nel suo complesso. Il romanzo ci ricorda che la memoria è fondamentale per comprendere il presente e per costruire un futuro migliore.