Un trattato rivoluzionario: ‘Dei delitti e delle pene’
Pubblicato nel 1764 in forma anonima, il trattato ‘Dei delitti e delle pene’ di Cesare Beccaria, giurista milanese e membro dell’Accademia dei Pugni, rappresentò un’opera rivoluzionaria per il suo tempo. Beccaria criticava la tortura e la pena di morte, sostenendo che la pena dovesse essere commisurata al delitto e ragionevole. Nonostante la sua opera fosse destinata a cambiare il sistema penale del mondo occidentale, Beccaria probabilmente non si aspettava l’eco che avrebbe avuto in tutta Europa.
Una mostra per celebrare l’influenza di Beccaria
A 260 anni dalla prima pubblicazione, la Biblioteca Ambrosiana di Milano dedica una mostra al trattato di Beccaria, intitolata “Il trattato ‘Dei delitti e delle pene’ di Cesare Beccaria. Da Milano, all’Europa, al mondo”. L’esposizione, allestita fino al 17 dicembre nelle sale della Pinacoteca Ambrosiana, presenta il manoscritto originale del trattato, con il titolo iniziale “Delle pene e delitti”, affiancato a capolavori dell’arte come “La Madonna del padiglione” di Sandro Botticelli, “La cesta di frutta” di Caravaggio e il gigantesco disegno della “Scuola di Atene” di Raffaello.
Documenti e edizioni che raccontano la storia di un’opera
La mostra include le prime edizioni a stampa del trattato, tra cui l’editio princeps e l’edizione italiana definitiva del 1766, oltre alle prime edizioni francesi, inglesi, russe, arabe e giapponesi. Sono esposte anche le lettere che il traduttore francese André Morellet scrisse a Beccaria e l’edizione francese con il “Commentaire” di Voltaire. Un documento di particolare interesse è l’editto con cui Caterina la Grande fornì le “linee guida” alla commissione per la stesura di un nuovo codice delle leggi, proveniente dalla biblioteca di Beccaria e contenente annotazioni a penna che indicano le corrispondenze tra il testo della zarina e l’edizione di ‘Dei delitti e delle pene’ stampata a Harlem nel 1766.
Un’opportunità per scoprire la ricchezza della Biblioteca Ambrosiana
La mostra, curata da monsignor Francesco Braschi e monsignor Marco Navoni, rappresenta un’occasione per apprezzare la ricchezza di documenti e volumi custoditi dalla Biblioteca Ambrosiana. Tra i tesori della biblioteca figurano autografi di Tommaso d’Aquino, una bolla del 1300 per l’indizione del primo Giubileo, il codice Atlantico di Leonardo, l’Iliade appartenuta a Francesco Petrarca, due canti manoscritti da Ariosto dell’Orlando Furioso e autografi di Michelangelo, Galileo Galilei, Napoleone e Cesare Beccaria.
Eventi e iniziative dedicate a Cesare Beccaria
Il 31 ottobre si terrà un convegno dedicato a Cesare Beccaria, mentre il 28 e 29 settembre, in occasione delle giornate europee del patrimonio, la Biblioteca Ambrosiana sarà aperta straordinariamente dalle 18 alle 20 al costo di un euro.
Il valore di un’opera che ha cambiato il mondo
La mostra sulla “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria è un’occasione per riflettere sull’influenza di un’opera che ha contribuito a cambiare il sistema penale del mondo occidentale. Beccaria ha introdotto il concetto di pena commisurata al delitto e ha criticato la tortura e la pena di morte, ponendo le basi per un sistema penale più equo e razionale.