L’allarme di Alcaraz: “Il calendario ci ucciderà”
Il numero 3 del mondo, Carlos Alcaraz, ha lanciato un duro atto d’accusa contro il calendario troppo fitto di impegni nel tennis. Dopo la sua vittoria contro l’americano Ben Shelton nella Laver Cup, il 14° torneo del suo anno agonistici, Alcaraz ha espresso la sua preoccupazione per la salute dei tennisti, affermando: “In qualche modo ci ucciderà”.
Lo spagnolo ha sottolineato come il calendario troppo fitto stia portando i tennisti a un rischio maggiore di infortuni, che a loro volta possono portare a perdere tornei importanti. “In questa fase molti bravi tennisti rischiano di perdere i loro tornei a causa di infortuni”, ha dichiarato, ricordando la sua uscita dagli US Open.
La motivazione di Alcaraz: il divertimento in campo
Alcaraz ha anche rivelato di aver provato a volte a non partecipare a tornei, sentendosi demotivato e non motivato a giocare. “A volte succede che non voglio andare a giocare un torneo: non devo mentire, mi sono sentito così alcune volte. Non mi sento per nulla motivato”, ha ammesso.
Lo spagnolo ha sottolineato come la sua motivazione sia legata al divertimento in campo. “Ho detto e ripetuto che il mio miglior tennis lo gioco quando posso sorridere e divertirmi in campo. È il modo migliore per motivarmi ad andare a giocare un torneo”, ha concluso.
Il bilancio di Alcaraz nel 2024
Nel 2024, Alcaraz ha già disputato 50 incontri, vincendone 41 e perdendone 9. La sua performance dimostra il suo talento e la sua capacità di competere ai massimi livelli, ma anche la sua vulnerabilità a un calendario troppo impegnativo.
Un problema che riguarda tutto il tennis
Le parole di Alcaraz sono un campanello d’allarme per tutto il mondo del tennis. Il calendario troppo fitto è un problema che affligge molti atleti e sta mettendo a rischio la loro salute e la loro carriera. È necessario che le federazioni e gli organizzatori di tornei prendano in considerazione le esigenze dei tennisti e rivedano il calendario, per garantire un equilibrio tra competizione e salute degli atleti.