Il passaggio a Noi Moderati e le polemiche con Forza Italia
A tre giorni dall’addio a Carlo Calenda, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace si sono incontrate con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, per discutere della “possibilità di avviare un percorso politico comune” e rafforzare l’ala moderata del centrodestra. L’ufficializzazione del passaggio, salvo colpi di scena, è attesa la prossima settimana.
La decisione ha scatenato immediate polemiche con Forza Italia. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha avvertito che “FI non è né un taxi né un albergo a ore, chi viene deve farlo per lavorare non per cercare un posto”, mentre Licia Ronzulli ha aggiunto: “Va bene aprire le porte, ma senza svenderci. Soprattutto per chi fino a un minuto prima ci attaccava e infangava il nome di Berlusconi.”
Mara Carfagna ha replicato alle accuse, definendole “espressioni politicamente sciatte, o addirittura volgari straparlando di taxi o alberghi a ore o ingratitudine”. L’ex ministra ha anche accusato Forza Italia di “riscrivere ‘a uso personale’ la storia del disagio dei moderati italiani dopo la caduta del governo Draghi”, ricordando che alcuni esponenti del partito avevano addirittura proposto una fusione con la Lega.
Le reazioni di Calenda e Renzi
Carlo Calenda ha criticato duramente le ex alleate, definendo il loro comportamento “senza senso dell’onore” e “dimostrazione di mancanza di etica pubblica”, in quanto le parlamentari “sono state elette da cittadini che hanno votato Azione, per stare all’opposizione di Meloni”.
Matteo Renzi, che non ha perso le speranze di far parte del campo largo, ha definito la situazione un “problema loro”, affermando che Azione “ha pigiato il tasto dell’autodistruzione e chi come noi era alleato ne ha pagato lo scotto”.
Le voci su un’eventuale regia di Meloni
Secondo alcuni ambienti parlamentari, dietro il passaggio delle parlamentari a Nm ci sarebbe anche la mano di Giorgia Meloni. Maurizio Lupi ha smentito questa ipotesi, affermando che “il rafforzamento dei singoli partiti del centrodestra è frutto della buona visione politica di Meloni” e che “in queste settimane ci siamo visti tante volte, non solo con Giorgia ma anche con Tajani”.
Si vocifera che le due ex ministre potrebbero diventare capigruppo di Nm alla Camera e al Senato. Nel suo intervento per motivare l’addio a Calenda, Carfagna ha disegnato un quadro in cui compaiono sia l’attuale premier, sia il suo predecessore, evidenziando che “la destra di Giorgia Meloni vuole evitare il rischio di essere marginalizzata in Europa” e che “tutti cercano soluzioni al centro”.
Un passaggio che alimenta le tensioni nel centrodestra
Il passaggio di Gelmini, Carfagna e Versace a Noi Moderati alimenta le tensioni già presenti nel centrodestra. La polemica con Forza Italia dimostra la fragilità degli equilibri interni alla coalizione e la difficoltà di trovare un punto di incontro tra le diverse anime del centrodestra. La mossa di Meloni di rafforzare Noi Moderati potrebbe essere interpretata come un tentativo di controllare meglio la coalizione e di evitare che Forza Italia si avvicini troppo alla Lega. Resta da vedere se questo passaggio avrà un impatto significativo sulla scena politica italiana e se riuscirà a portare stabilità al governo Meloni.