Un viaggio nella mente di Luciano Bertoli
Sabato 21 settembre, a Palazzo da Mosto di Reggio Emilia, si apre la mostra “Frattempo. Le curve di Mandelbrot”, un’esplorazione della multiforme opera di Luciano Bertoli, artista reggiano scomparso nel 2021. La retrospettiva, promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani e curata da Martina Corgnati, rappresenta la prima occasione per la città natale di Bertoli di celebrare il suo lavoro dopo la sua scomparsa.
La mostra si concentra sull’affascinante percorso artistico di Bertoli, che ha indagato con passione il mistero del venire alla vita, del generarsi e del costituirsi dei corpi, e la sua proiezione nella macchina. L’artista ha utilizzato diverse tecniche espressive, dal disegno alla pittura, dall’assemblaggio di oggetti alla scultura in movimento, e ha saputo integrare luci e suoni nelle sue opere, creando un universo sensoriale unico.
La mostra “Frattempo. Le curve di Mandelbrot” si distingue per la presentazione di una serie di dipinti inediti, realizzati a partire dagli anni Novanta e mai esposti al pubblico. Questa serie, intitolata “Mandelbrot”, rappresenta un punto di svolta nella ricerca di Bertoli, che si è lasciato ispirare dai frattali di Mandelbrot, un complesso oggetto matematico che ha affascinato il mondo scientifico e artistico.
I frattali di Mandelbrot e l’universo di Bertoli
I frattali di Mandelbrot, scoperti dal fisico polacco Benoît Mandelbrot nel 1984, sono insiemi di numeri complessi che presentano una struttura geometrica complessa e ricorsiva. La loro rappresentazione grafica, resa popolare dalla copertina della rivista “Scientific American”, ha affascinato artisti e scienziati per la sua bellezza e complessità.
Bertoli, con la sua sensibilità artistica, ha intuito le potenzialità estetiche di questo oggetto matematico, ma ha scelto di non riprodurlo fedelmente. L’artista ha preferito costruire un nuovo universo di immagini ispirato ai frattali, ma di matrice prevalentemente organica e tattile. La sua ricerca artistica si è concentrata sull’esplorazione delle forme e delle texture, creando un mondo di immagini evocative e suggestive.
La mostra “Frattempo. Le curve di Mandelbrot” offre un’opportunità unica per scoprire l’originalità e l’intensità della ricerca di Bertoli, un artista che ha saputo fondere la sua passione per l’arte con la sua curiosità per le scienze esatte, creando un linguaggio espressivo personale e affascinante.
Un programma ricco di eventi collaterali
Per arricchire l’esperienza della mostra, un ricco programma di eventi collaterali animerà Palazzo da Mosto durante i due mesi di apertura, fino al 24 novembre. Visite guidate, incontri con esperti, laboratori per famiglie e letture accompagneranno il pubblico alla scoperta dell’universo di Bertoli.
Due incontri in particolare saranno dedicati all’approfondimento del lavoro di Bertoli, offrendo al pubblico l’opportunità di dialogare con esperti e di conoscere meglio le sue opere. I laboratori e le letture per famiglie permetteranno ai più piccoli di avvicinarsi al mondo dell’arte e di scoprire la bellezza della creatività di Bertoli.
La mostra “Frattempo. Le curve di Mandelbrot” rappresenta un’occasione imperdibile per conoscere e apprezzare l’opera di Luciano Bertoli, un artista che ha saputo coniugare la sua passione per l’arte con la sua curiosità per il mondo che lo circonda, creando un’opera unica e originale.
Un omaggio all’originalità
La mostra “Frattempo. Le curve di Mandelbrot” è un omaggio alla ricerca originale e indipendente di Luciano Bertoli, un artista che si è distinto per la sua capacità di esplorare temi profondi e complessi attraverso un linguaggio espressivo personale e affascinante. La sua scelta di ispirarsi ai frattali di Mandelbrot, un oggetto matematico non convenzionale, dimostra la sua curiosità intellettuale e la sua capacità di guardare oltre i confini del mainstream artistico.