La marcia continua: Morales respinge il dialogo
L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha ripreso la marcia su La Paz per chiedere le dimissioni del governo di Luis Arce, ignorando l’invito al dialogo lanciato dall’esecutivo. Morales, leader e fondatore del Movimento per il socialismo (Mas), ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale di dialogo e di non avere quindi nulla da commentare. La ministra della presidenza, Marianela Prada, aveva invece espresso la speranza di un dialogo per evitare “uno scontro tra fratelli del Mas”.
Accuse di violenza e conferma della marcia
Morales ha ribadito le sue accuse al presidente Arce, affermando che quest’ultimo avrebbe inviato “gruppi violenti trasferiti da La Paz a Santa Cruz” con l’obiettivo di “generare violenza e bloccare la marcia”. Nonostante le tensioni, Morales ha confermato che la marcia, giunta al suo quarto giorno a 100 km dalla capitale, “entrerà domenica a La Paz attraverso i quattro punti cardinali, secondo quanto deciso dallo Stato maggiore del popolo in una riunione di giovedì sera”.
Un’escalation di tensioni in Bolivia
La situazione in Bolivia sembra in escalation, con Morales che ha deciso di non accettare il dialogo proposto dal governo e di proseguire con la marcia su La Paz. Le accuse di violenza reciproche tra il governo e Morales non fanno che alimentare le tensioni. La marcia di Morales potrebbe avere un impatto significativo sulla stabilità politica del paese, soprattutto in vista delle prossime elezioni del 2025. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi giorni.