Il Mossad e la fabbricazione di cercapersone esplosivi
Secondo il New York Times, i servizi segreti israeliani (Mossad) sarebbero direttamente coinvolti nella fabbricazione e distribuzione di cercapersone con batterie esplosive destinate ai miliziani di Hezbollah. Il Mossad avrebbe creato la società ungherese Bac Consulting con sede a Budapest, presentata come “unica responsabile della progettazione e produzione” dei dispositivi. La Bac avrebbe fornito cercapersone anche ad altre aziende, ma solo quelli destinati a Hezbollah sarebbero stati dotati di batterie con esplosivo Petn. Per mascherare il legame tra la Bac e il Mossad, gli israeliani avrebbero creato altre due società fittizie.
Il ruolo delle società ungherese e bulgara
La Bac Consulting ha negato ogni coinvolgimento, così come il governo ungherese, che ha assicurato che la società è solo un intermediario commerciale e non ha siti produttivi in Ungheria. Un’altra società, la Norta Global con sede a Sofia, è stata indicata dal sito magiaro Telex come possibile importatrice dei cercapersone e organizzatrice della consegna al movimento libanese. I servizi di sicurezza bulgari (Dans) hanno aperto un’inchiesta sulla Norta Global, ma hanno escluso che i dispositivi siano arrivati legalmente in Unione Europea attraverso la Bulgaria.
Il marchio giapponese Icom e le indagini in corso
I dispositivi esplosi riportavano il marchio della giapponese Icom. La società ha reso noto di aver prodotto ed esportato il modello IC-V82, ma di averne interrotto la produzione circa 10 anni fa. Icom ha aperto un’indagine sulla questione e si impegna a pubblicare informazioni aggiornate. Anche la polizia di Oslo ha annunciato l’apertura di un’indagine preliminare sulle attività di Rinson Jose, fondatore della Norta Global.
Un intricato rompicapo internazionale
La vicenda dei dispositivi di comunicazione esplosi per Hezbollah si presenta come un intricato rompicapo internazionale. Il Mossad, le società fittizie, la Bac Consulting, la Norta Global e il marchio Icom sono solo alcuni dei tasselli di un puzzle che si sta lentamente componendo. Le indagini in corso in Ungheria, Bulgaria e Norvegia potrebbero fare luce su questa vicenda e rivelare la verità dietro la fornitura di dispositivi esplosivi a Hezbollah.
La pericolosità delle armi non convenzionali
Questa vicenda ci ricorda la pericolosità delle armi non convenzionali e la facilità con cui possono essere impiegate in contesti di conflitto. La possibilità di nascondere esplosivi all’interno di dispositivi di uso comune, come i cercapersone, rappresenta una seria minaccia per la sicurezza e la stabilità internazionale. È fondamentale che le autorità competenti svolgano indagini approfondite per identificare i responsabili e adottare misure per prevenire future tragedie.