Il Premio IILA celebra l’identità latinoamericana
Il XV Premio fotografico dell’Organizzazione internazionale italo-latino americana (IILA) ha visto trionfare il giovane artista venezuelano Andres Perez con una serie di opere che esplorano i legami queer e non tradizionali. Il suo progetto, intitolato “Famiglia morta”, è un’intensa riflessione sull’identità non binaria e la sua violazione da parte del sistema patriarcale, svelando anche l’esistenza di Centri di “terapia” per coloro che non si riconoscono nei canoni tradizionali.
La menzione d’onore è stata assegnata a Veronica Javier, fotografa uruguayana, con un lavoro che ripercorre la storia della sua famiglia, di origine italiana, attraverso teche contenenti foto e oggetti. Il progetto, incentrato su un forte matriarcato, include anche ricordi delle sue antenate emigrate in Uruguay da Massascuso, in provincia di Salerno.
Il concorso, aperto a fotografi latinoamericani under 40, ha visto la partecipazione di 300 artisti che hanno interpretato il tema “Identità. Così uguali, così diversi” con diverse prospettive e sensibilità. I loro lavori, insieme a quelli del vincitore dello scorso anno, il peruviano Enrique Pezo, e alle foto di Dario De Dominicis, sono esposti in una mostra al Museo di Roma in Trastevere.
Un viaggio fotografico attraverso le identità
La mostra, realizzata con il contributo del Ministero degli Esteri in collaborazione con i Paesi latinoamericani membri dell’IILA e il Centro Sperimentale di Fotografia Adams, offre un viaggio fotografico attraverso le diverse sfaccettature dell’identità. Il lavoro di Andres Perez si concentra sulle identità queer e la loro lotta contro i preconcetti sociali, mentre Veronica Javier esplora la storia familiare e le sue radici italiane. Enrique Pezo, vincitore dell’edizione 2023, presenta il frutto del suo premio, un soggiorno a Roma, durante il quale ha cercato l’incontro tra la simbologia amazzonica e le rappresentazioni antico romane del serpente. Infine, le foto di De Dominicis scattate in Brasile sul tema della devozione completano il percorso espositivo.
Il segretario generale dell’IILA, Antonella Cavallari, ha sottolineato l’importanza di questo tema, affermando che “Compito dell’IILA è creare ponti tra i popoli e affermare il valore del dialogo pur nelle differenze tra i 21 Paesi dell’America Latina che vi aderiscono”. La scelta di un tema così intimo e umano, dopo anni dedicati a temi più collettivi, riflette la volontà dell’organizzazione di approfondire la comprensione delle diverse identità che compongono la realtà latinoamericana.
Un’esplorazione dell’identità attraverso l’arte
La mostra al Museo di Roma in Trastevere rappresenta un’occasione unica per scoprire la diversità e la ricchezza dell’identità latinoamericana attraverso l’arte fotografica. Le opere in mostra non solo offrono una panoramica delle diverse esperienze e culture del continente latinoamericano, ma anche un’intensa riflessione sull’identità in tutte le sue sfaccettature, dalla storia familiare alle identità queer, dalla spiritualità alla cultura indigena. La mostra è aperta fino al 27 ottobre e rappresenta un’opportunità preziosa per immergersi in un viaggio fotografico che celebra la diversità e l’unicità di ogni individuo.
Un ponte tra culture
Questa mostra rappresenta un’importante iniziativa per promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca tra Italia e America Latina. Le opere in mostra, frutto di un concorso che ha visto la partecipazione di giovani fotografi latinoamericani, offrono una prospettiva unica sulle diverse identità che compongono la realtà latinoamericana. La scelta di un tema così intimo e personale come l’identità sottolinea la volontà di creare un ponte tra culture, valorizzando la diversità e la ricchezza di ogni individuo.