La Corte di Giustizia Ue accoglie il ricorso di Fininvest
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGE) ha emesso una sentenza storica, accogliendo il ricorso presentato da Fininvest contro la decisione della Banca Centrale Europea (Bce) che impediva a Silvio Berlusconi di detenere una quota in Banca Mediolanum superiore al 9,99%. La Bce aveva motivato la sua decisione con la mancanza del requisito di onorabilità per Berlusconi, ma la Corte ha stabilito che tale argomento non era valido in questo caso.
La decisione della Bce era basata su un requisito non presente al momento dell’acquisizione
La Corte ha sottolineato che la Bce non poteva legittimamente opporsi alla detenzione da parte di Berlusconi di una quota per una situazione che risultava unicamente dalla conservazione di una partecipazione qualificata che aveva acquisito prima del recepimento delle disposizioni del diritto dell’Unione, su cui l’istituto centrale si era basato. In altre parole, la Bce ha cercato di applicare un requisito di onorabilità retroattivamente, cosa che la Corte ha ritenuto illegittima.
Le implicazioni della sentenza per Fininvest e Berlusconi
La sentenza della Corte di Giustizia Ue ha un impatto significativo per Fininvest e Silvio Berlusconi. La decisione apre la strada a Berlusconi per detenere una quota in Banca Mediolanum superiore al 9,99%, senza dover affrontare le restrizioni imposte dalla Bce. Ciò potrebbe avere un impatto significativo sulla struttura azionaria della banca e sulle future strategie di investimento.
Un passo avanti per la trasparenza e la certezza del diritto
La sentenza della Corte di Giustizia Ue è un importante passo avanti per la trasparenza e la certezza del diritto nell’Unione Europea. La Corte ha ribadito il principio di non retroattività delle norme, garantendo che le decisioni delle autorità europee siano basate su criteri chiari e applicabili in modo equo. Questo principio è fondamentale per la stabilità del sistema finanziario e per la fiducia degli investitori.