Inflazione in calo, possibili tagli dei tassi
L’inflazione al consumo in Sudafrica è scesa al 4,4% ad agosto, scendendo al di sotto dell’obiettivo chiave del 4,5% stabilito dalla South African Reserve Bank (Sarb). Questo annuncio, diffuso oggi da Statistics SA, l’agenzia statale di statistica del Sudafrica, fa ben sperare per un possibile taglio dei tassi di interesse già domani. Gli economisti interpellati da Bloomberg si aspettano un taglio di 25 punti base, con un ulteriore abbassamento previsto per novembre.
Per sette anni, il comitato di politica monetaria (Mpc) del Sudafrica ha sottolineato che i tassi non sarebbero scesi fino al raggiungimento del target di inflazione. Ora, con l’inflazione al di sotto dell’obiettivo, le aspettative sono cambiate.
Riduzione dei prezzi dei trasporti
La diminuzione dell’inflazione è dovuta principalmente alla riduzione dei prezzi dei trasporti. Una serie di tagli ai prezzi dei carburanti ha portato a un calo dei costi, e si prevede un’ulteriore diminuzione all’inizio di ottobre, che porterà il costo di diesel e benzina in Sudafrica ai livelli precedenti l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
Aumento dei prezzi alimentari
Nonostante la buona notizia sull’inflazione generale, Statistics SA ha evidenziato un aumento dei prezzi degli alimentari e delle bevande. Mentre il costo di alcuni alimenti, come frutta, zucchero, dolci e dessert, è sceso, il resto delle categorie ha registrato un’inflazione più elevata. Il costo del caffè solubile è aumentato del 22% e la carne, esclusa il pollo, è più cara rispetto a un anno fa.
Implicazioni per l’economia sudafricana
La diminuzione dell’inflazione è una notizia positiva per l’economia sudafricana. Un taglio dei tassi di interesse potrebbe stimolare la crescita economica, incoraggiando gli investimenti e i consumi. Tuttavia, è importante monitorare l’andamento dei prezzi alimentari, che rappresentano una voce importante nel bilancio delle famiglie. Un’inflazione elevata in questo settore potrebbe erodere i guadagni in termini di potere d’acquisto, soprattutto per le famiglie a basso reddito.